ANTEPRIMA CLASSIFICHE

Si comunica che in data odierna sono state spedite le anteprime delle classifiche agli utenti rtegistrati MyFit.Per un errore tecnico, alcuni messaggi sono stati inviati con la classifica dell’anno passato, stiamo provvedendo al nuovo invio.Confermiam…

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I VERDETTI DI WIMBLEDON

Ridono Nadal e Serena, piangono Federer e le belghe Clijsters e Henin. Grazie al secondo trionfo sull’erba londinese, ottavo titolo in tornei dello Slam, Rafa, che come nel 2008 ha centrato la prestigiosa accoppiata Roland Garros-Wimbledon, ha rafforz…

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I VERDETTI DI WIMBLEDON

Ridono Nadal e Serena, piangono Federer e le belghe Clijsters e Henin. Grazie al secondo trionfo sull’erba londinese, ottavo titolo in tornei dello Slam, Rafa, che come nel 2008 ha centrato la prestigiosa accoppiata Roland Garros-Wimbledon, ha rafforzato la sua posizione di numero uno del mondo forte di un vantaggio sul numero due Djokovic di quasi quattromila punti. Quello del mancino spagnolo, tornato in vetta al ranking all’indomani del suo quinto successo a Parigi, sembra un regno destinato a durare un bel po’. Anche se le sue condizioni fisiche (vedi i ricorrenti problemi alle ginocchia) inducono alla prudenza. Basti pensare che Nadal nel marzo scorso era addirittura numero quattro del ranking e che è tornato a vincere un torneo (Monte Carlo) lo scorso aprile dopo un digiuno di 350 giorni.
Wimbledon apre molti punti interrogativi su Federer. Dopo aver giocato 23 semifinali consecutive in torneo del Grande Slam (una striscia mostruosa), lo svizzero sia a Parigi che a Londra si è fermato nei quarti, battuto da due giocatori, Soderling e Berdych, il cui stile di gioco (servizio e colpi da fondo potenti) rappresenta il prototipo del giocatore moderno. La sconfitta sull’erba londinese è costata a Federer anche la seconda posizione del ranking mondiale (ora è tre), lui che dal 10 novembre 2003 era sempre stato o numero uno (285 settimane in totale, una in meno del record di Pete Sampras) o numero due. Si è chiusa un’epoca? Alle soglie dei 29 anni (li compirà ad agosto) Roger sarà ancora capace di tornare a vincere, se non a dominare? Per le prime risposte bisognerà attendere gli US Open di fine agosto.
Intanto dietro Nadal sta venendo fuori la generazione dei venticinquenni come Soderling e Berdych, rispettivamente finalisti al Roland Garros e a Wimbledon, entrambi, guarda caso, capaci di battere proprio Federer. Sono loro, più che Djokovic e Murray che pure al momento li precedono nel ranking, i giocatori che spingono alle spalle del numero uno Nadal. Il loro tennis potente, talvolta anche brutale, come quello di Juan Martin Del Potro, fermo per infortunio ma capace di vincere gli US Open 2009 battendo il solito Federer, rappresenta il futuro.
Wimbledon conferma anche che il circuito femminile ha un’unica padrona che si chiama Serena Williams. Per il resto, con tre semifinaliste ai Championships comprese tra la 21esima e l’82esima posizione nella classifica Wta, c’è grande incertezza. Serena non sarà un esempio di continuità nell’arco della stagione, visto che gioca poco ed ha tanti interessi al di fuori del tennis (ma forse proprio per questo a quasi 29 anni è ancora la più forte), ma dall’alto dei sui 13 titoli dello Slam si conferma una delle più grandi campionesse di tutti i tempi.
In un circuito femminile in cerca di personaggi, era stato accolto con curiosità il ritorno delle due belghe, entrambe ex numero uno del mondo. Mamma Clijsters dopo un inizio scoppiettante con l’inatteso trionfo agli US Open 2009, centellina le apparizioni, un po’ per problemi fisici (ha dato forfait al Roland Garros), un po’ per stare vicina alla piccola Jade. La Henin ha giocato la finale agli Australian Open di inizio stagione, praticamente appena dopo il rientro in attività, poi non è più riuscita ad essere protagonista. Nonostante il grande talento, Justine non è più quella di un paio di anni fa. Ci sarebbe anche la Sharapova: non pervenuta.

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I VERDETTI DI WIMBLEDON

Ridono Nadal e Serena, piangono Federer e le belghe Clijsters e Henin. Grazie al secondo trionfo sull’erba londinese, ottavo titolo in tornei dello Slam, Rafa, che come nel 2008 ha centrato la prestigiosa accoppiata Roland Garros-Wimbledon, ha rafforzato la sua posizione di numero uno del mondo forte di un vantaggio sul numero due Djokovic di quasi quattromila punti. Quello del mancino spagnolo, tornato in vetta al ranking all’indomani del suo quinto successo a Parigi, sembra un regno destinato a durare un bel po’. Anche se le sue condizioni fisiche (vedi i ricorrenti problemi alle ginocchia) inducono alla prudenza. Basti pensare che Nadal nel marzo scorso era addirittura numero quattro del ranking e che è tornato a vincere un torneo (Monte Carlo) lo scorso aprile dopo un digiuno di 350 giorni.
Wimbledon apre molti punti interrogativi su Federer. Dopo aver giocato 23 semifinali consecutive in torneo del Grande Slam (una striscia mostruosa), lo svizzero sia a Parigi che a Londra si è fermato nei quarti, battuto da due giocatori, Soderling e Berdych, il cui stile di gioco (servizio e colpi da fondo potenti) rappresenta il prototipo del giocatore moderno. La sconfitta sull’erba londinese è costata a Federer anche la seconda posizione del ranking mondiale (ora è tre), lui che dal 10 novembre 2003 era sempre stato o numero uno (285 settimane in totale, una in meno del record di Pete Sampras) o numero due. Si è chiusa un’epoca? Alle soglie dei 29 anni (li compirà ad agosto) Roger sarà ancora capace di tornare a vincere, se non a dominare? Per le prime risposte bisognerà attendere gli US Open di fine agosto.
Intanto dietro Nadal sta venendo fuori la generazione dei venticinquenni come Soderling e Berdych, rispettivamente finalisti al Roland Garros e a Wimbledon, entrambi, guarda caso, capaci di battere proprio Federer. Sono loro, più che Djokovic e Murray che pure al momento li precedono nel ranking, i giocatori che spingono alle spalle del numero uno Nadal. Il loro tennis potente, talvolta anche brutale, come quello di Juan Martin Del Potro, fermo per infortunio ma capace di vincere gli US Open 2009 battendo il solito Federer, rappresenta il futuro.
Wimbledon conferma anche che il circuito femminile ha un’unica padrona che si chiama Serena Williams. Per il resto, con tre semifinaliste ai Championships comprese tra la 21esima e l’82esima posizione nella classifica Wta, c’è grande incertezza. Serena non sarà un esempio di continuità nell’arco della stagione, visto che gioca poco ed ha tanti interessi al di fuori del tennis (ma forse proprio per questo a quasi 29 anni è ancora la più forte), ma dall’alto dei sui 13 titoli dello Slam si conferma una delle più grandi campionesse di tutti i tempi.
In un circuito femminile in cerca di personaggi, era stato accolto con curiosità il ritorno delle due belghe, entrambe ex numero uno del mondo. Mamma Clijsters dopo un inizio scoppiettante con l’inatteso trionfo agli US Open 2009, centellina le apparizioni, un po’ per problemi fisici (ha dato forfait al Roland Garros), un po’ per stare vicina alla piccola Jade. La Henin ha giocato la finale agli Australian Open di inizio stagione, praticamente appena dopo il rientro in attività, poi non è più riuscita ad essere protagonista. Nonostante il grande talento, Justine non è più quella di un paio di anni fa. Ci sarebbe anche la Sharapova: non pervenuta.

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FEDERER NON CEDE DI UN MILLIMETRO – I RIVALI INVECE PERDONO PEZZI…

Roger Federer contro Andy Murray: il numero uno contro l’aspirante campione. E’ questa la finale degli Australian Open. In attesa del vincitore, il primo torneo dello Slam della stagione in corso a Melbourne un verdetto lo ha emesso. Federer viaggia per i 29 anni, ma non cede di un millimetro: quella di domenica sarà la 18esima presenza in finale nelle ultime 19 sfide per il titolo in tornei dello Slam (manca solo Melbourne 2008 quando si fermò in semifinale).
A perdere i pezzi, invece, sono i suoi rivali o presunti tali, peraltro più giovani. Nadal, 23 anni, continua ad essere tormentato dai problemi al ginocchio, che si riacutizzano appena gioca sul cemento: a Melbourne è stato costretto al ritiro nei quarti contro Murray. Djokovic, 22 anni, ha sì vinto il suo primo e sinora unico titolo dello Slam proprio a Melbourne nel 2008, ma da allora nei quattro tornei maggiori ha accusato delle preoccupanti battute a vuoto. Lo scorso anno, ha giocato le semifinali agli US Open, ma si è fermato nei quarti agli Australian Open (come quest’anno) e a Wimbledon, addirittura al terzo turno al Roland Garros. Difficile da battere nei tornei in cui si gioca due set su tre (ha vinto cinque titoli nei Masters 1000 e giocato altre sei finali), “Nole” manifesta dei vuoti quando si passa al meglio dei cinque set. Da stabilire se si tratta di un problema di natura mentale (non regge alla pressione di un torneo lungo due settimane) o di tenuta fisica. O magari entrambi?
Juan Martin Del Potro, 21 anni, ha vinto gli ultimi US Open battendo Federer in finale, ma poi non è riuscito a confermarsi (cosa ben più difficile) a Melbourne, anche lui condizionato da qualche acciacco fisico.
Resta Andy Murray, 22 anni, alla sua seconda finale in uno Slam dopo quella persa nel 2008 proprio contro Federer a New York. Magari domenica in finale mi smentirà, ma anche lui non sembra gradire la distanza dei cinque set e lo scorso anno nei tornei dello Slam non ha reso all’altezza delle aspettative: quarto turno agli Australian Open e agli US Open, quarti al Roland Garros e semifinali a Wimbledon.

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CIRCUITO MASCHILE 2009 – POCHE NOVITA’, ETA’ MEDIA PIU’ ALTA

Il 2009 del circuito maschile è stato molto avaro di novità e per rendersene conto basta confrontare le classifiche di fine 2008 e quella attuale. In pratica nella top ten i volti sono i soliti con due sole eccezioni: sono usciti da questa ristretta c…

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CIRCUITO MASCHILE 2009 – POCHE NOVITA’, ETA’ MEDIA PIU’ ALTA

Il 2009 del circuito maschile è stato molto avaro di novità e per rendersene conto basta confrontare le classifiche di fine 2008 e quella attuale. In pratica nella top ten i volti sono i soliti con due sole eccezioni: sono usciti da questa ristretta cerchia Simon e Blake, sono entrati Soderling e Verdasco, rispettivamente 25 e 26 anni, quindi non due “novellini”. Sempre tra i top ten il più giovane è Del Potro, 21 anni, numero 5 e già capace di vincere gli US Open. Suo coetaneo è Cilic numero 14. Tornando ai top ten, Djokovic (numero 3) e Murray (numero 4) ne hanno 22. Ma parliamo di fenomeni. Per trovare un altro ventunenne bisogna scendere fino al numero 36 dove c’è il brasiliano Bellucci. E allargandoci ai top cento ce ne sono altri tre: il russo Korolev è 53, il lettone Gulbis (che però è sceso rispetto al 2008 dalla 53esima posizione all’attuale numero 90) e l’olandese De Bakker 94. Pochini se si pensa che, senza andare troppo indietro negli anni, Hewitt e Safin sono stati numeri uno del ranking mondiale prima di compiere i 21 anni (20 anni e 8 mesi l’australiano, 20 anni e 9 mesi il russo).
Un trend che si riflette anche analizzando la classifica dei nostri giocatori, che nei top cento sono passati da quattro a cinque: Seppi, Fognini (il più giovane con i suoi 22 anni, che è salito dal numero 88 di fine 2008 all’attuale 55 guadagando 33 posizioni), Starace, Bolelli e Lorenzi. Proprio Lorenzi ha fatto registrare il miglioramento più rilevante: un anno fa era numero 207, ora è numero 85 (+122). Anche lui non è più un giovincello, visto che a metà dicembre compirà 28 anni.
Insomma è un dato di fatto che l’età media in cui si riesce ad emergere nel circuito, fatte le debite eccezioni (ma ripeto, nei casi di Del Potro o Murray si parla di fenomeni), si sta alzando. La ragione? La più evidente è che nel tennis, come del resto accade anche negli altri sport, l’aspetto fisico ed atletico sta prendendo chiaramente il sopravvento. Dunque emergere quando si è molto giovani e con un fisico ancora in formazione diventa sempre più arduo in un circuito fortemente competitivo. In fondo lo stesso Federer, e parliamo di uno dei più grandi di tutti i tempi, ha vinto il suo primo Wimbledon alle soglie dei 22 anni. Non a 17 come ha fatto Becker nel 1985, ovvero 25 anni fa.

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VIVA LE DONNE!

La fantastica impresa delle Azzurre, due volte campionesse del mondo e una volta vicecampionesse nelle ultime quattro edizioni della Fed Cup, sugella la crescita del movimento tennistico femminile italiano. I lettori di “www.federtennis.it” sono invit…

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TITOLI WTA 2009: L’ITALIA E’ SECONDA. SOLTANTO LA RUSSIA CON PIÙ VINCITRICI

Con il prestigioso successo di Francesca Schiavone a Mosca, nel torneo di categoria “Premier”, dotato di un milione di dollari di montepremi, sono diventate 3 le giocatrici italiane capaci di vincere un torneo Wta nel 2009. L’Italia chiude così la stagione al secondo posto nella classifica per nazioni, grazie ai 4 titoli complessivi conquistati da Flavia Pennetta (Palermo e Los Angeles, prima azzurra della storia ad entrare nelle top ten), Roberta Vinci (Barcellona) e Francesca Schiavone (Mosca). Solo la Russia, battuta per 4-1 dall’Italia nella semifinale di Fed Cup lo scorso aprile, ha portato al successo più giocatrici rispetto alle azzurre. L’Italia, con le sue 3 diverse vincitrici a livello Wta, è al secondo posto di questa speciale classifica, insieme alla Francia, a sua volta sconfitta a Orleans dalle azzurre con un secco 5-0 nel primo turno di Fed Cup. Gli Stati Uniti, prossimo avversario dell’Italia nella finale di Fed Cup dei Reggio Calabria in calendario il 7 e 8 novembre, possono annoverare le sole sorelle Williams tra le giocatrici in grado di aggiudicarsi un trofeo nel 2009.
In campo maschile, sono 4 le nazioni a poter vantare 3 vincitori diversi. Comanda la Spagna, con ben 7 rappresentanti, seguita dagli Stati Uniti con 5, Francia con 4 e Russia con 3.

CIRCUITO WTA
Russia – numero vincitrici 6: Kuznetsova (3), Safina (3), Dementieva (3), Zvonareva (2), Sharapova (1), Dushevina(1). Titoli totali 13
Italia – numero vincitrici 3: Pennetta (2), Schiavone (1), Vinci (1). Titoli totali 4
Francia – numero vincitrici 3: Bartoli (2), Mauresmo (1), Rezai (1). Titoli totali 4
Stati Uniti – numero vincitrici 2: Serena (2), Venus (2). Titoli totali 4
Spagna – numero vincitrici 2: Martinez Sanchez (2), Medina Garrigues (1). Titoli totali 3
Belgio – numero vincitrici 2: Wickmayer (2), Clijsters (1). Titoli totali 3
Germania – numero vincitrici 2: Lisicki (1), Petkovic (1). Titoli totali 2
Ungheria – numero vincitrici 2: Szavay (1), Czink (1). Titoli totali 2
Bielorussia – numero vincitrici 1: Azarenka (3). Titoli totali 3
Danimarca – numero vincitrici 1: Wozniacki (3). Titoli totali 3
Serbia – numero vincitrici 1: Jankovic (2). Titoli totali 2
Israele – numero vincitrici 1: Peer (2). Titoli totali 2
Rep. Ceca – numero vincitrici 1: Kvitova (1). Titoli totali 1
Romania – numero vincitrici 1: Dulgheru (1). Titoli totali 1
Giappone – numero vincitrici 1: Date (1). Titoli totali 1
Thailandia – numero vincitrici 1: Tanasugarn (1). Titoli totali 1
Australia – numero vincitrici 1: Stosur (1). Titoli totali 1
Austria – numero vincitrici 1: Bammer (1). Titoli totali 1
Slovacchia – numero vincitrici 1: Rybarikova (1). Titoli totali 1
Svizzera – numero vincitrici 1: Bacsinszky (1). Titoli totali 1

CIRCUITO ATP
Spagna – numero vincitori 7: Nadal (5), Robredo (2), Montanes (2), Almagro (1), Ferrero (1), Garcia Lopez (1), Verdasco (1). Titoli totali 13
Usa – numero vincitori 5: Roddick (1), Querrey (1), Ginepri (1), Fish (1), Ram (1). Titoli totali 5
Francia – numero vincitori 4: Tsonga (3), Simon (1), Chardy (1), Monfils (1). Titoli totali 6
Russia – numero vincitori 3: Davydenko (4), Tursunov (1), Youzhny (1) 6
Argentina – numero vincitori 2: Del Potro (3), Nalbandian (1). Titoli totali 4
Rep.Ceca – numero vincitori 2: Stepanek (2), Berdych (1). Titoli totali 3
Germania – numero vincitori 2: Becker (1), Haas (1). Titoli totali 2
Gran Bretagna: numero vincitori 1: Murray (5). Titoli totali 5
Svizzera – numero vincitori 1: Federer (4). Titoli totali 4
Serbia – numero vincitori 1: Djokovic (3). Titoli totali 3
Croazia – numero vincitori 1: Cilic (2). Titoli totali 2
Svezia – numero vincitori 1: Soderling (1). Titoli totali 1
Australia – numero vincitori 1: Hewitt (1). Titoli totali 1
Brasile – numero vincitori 1: Bellucci (1). Titoli totali 1
Cile – numero vincitori 1: Gonzalez (1). Titoli totali 1
Cipro – numero vincitori 1: Baghdatis (1). Titoli totali 1

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ALLARME NADAL: E’ UN MIRACOLO CHE GIOCHI

L’allarme arriva dal quotidiano spagnolo “Mundo Deportivo”: “E’ un miracolo che Nadal giochi ancora”, ha detto Mark Myerson, notissimo chirurgo di origini sudafricane che lavora negli Stati Uniti ed opera da quasi venticinque anni seguendo molti sport…

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ALLARME NADAL: E’ UN MIRACOLO CHE GIOCHI

L’allarme arriva dal quotidiano spagnolo “Mundo Deportivo”: “E’ un miracolo che Nadal giochi ancora”, ha detto Mark Myerson, notissimo chirurgo di origini sudafricane che lavora negli Stati Uniti ed opera da quasi venticinque anni seguendo molti sportivi. La maggior parte sono giocatori di football americano ma anche di basket e di tennis. Nadal ha chiuso in anticipo la sua stagione rinunciando sia al Masters di Shanghai che alla finale di Coppa Davis vinta dalla sua Spagna sull’Argentina per una grave tendinite al ginocchio destro, un infortunio del quale aveva già in passato sofferto. Una dichiarazione, quella del luminare del settore, che ha scatenato un acceso dibattito in Spagna, dove in questi giorni il medico sta partecipando ad un convegno specialistico a Barcellona. “Il problema di Nadal è molto strano – ha detto Myerson nell’intervista a Mundo Deportivo – non ho visitato personalmente il tennista ma conosco il suo caso. Nasce tutto da una deformazione della parte posteriore del piede e delle articolazioni. A mio avviso è un miracolo che possa giocare a tennis ad alto livello”. Sempre sul quotidiano sportivo spagnolo si legge: “Con questo tipo di deformazione normalmente è difficile giocare. Di solito, con quel tipo di problema non c’è mobilità. Adesso, la soluzione sono i plantari e certi tipi di scarpe”. Il rimedio? Sempre secondo Myerson ce n’è uno solo, il riposo. “ Se un atleta ha bisogno di sei settimane di recupero, dico che recupererà in dieci settimane. È l’unico modo per risolvere il problema.

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DJOKOVIC E MURRAY PROTAGONISTI

Se non è stato il miglior match del 2008, c’è mancato poco. Solo la finale di Wimbledon tra Nadal e Federer ha regalato più spettacolo ed emozioni della sfida vinta al Masters di Shanghai da Murray sullo stesso Federer. Un tennis di altissimo livello …

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DJOKOVIC E MURRAY PROTAGONISTI

Se non è stato il miglior match del 2008, c’è mancato poco. Solo la finale di Wimbledon tra Nadal e Federer ha regalato più spettacolo ed emozioni della sfida vinta al Masters di Shanghai da Murray sullo stesso Federer. Un tennis di altissimo livello che apre un interrogativo: Andy Murray e lo stesso Novak Djokovic sono ormai pronti a insidiare il duopolio Federer-Nadal? L’ultimo grande appuntamento della stagione, il Masters di Shanghai appunto, farebbe pensare di sì. Novak già ad inizio 2008 ha vinto gli Australian Open spezzando un dominio che durava da 14 tornei dello Slam di fila: nove per Roger, cinque per Rafa. Murray dopo aver perso la finale degli US Open contro Federer eliminando nel turno precedente Nadal, si è tolto la soddisfazione di battere due volte lo svizzero nel giro di poche settimane: prima a Madrid e poi a Shanghai. La risposta potremo averla con l’inizio del 2009: non è azzardato ipotizzare già a Melbourne semifinali con Nadal, Federer, Djokovic e Murray a contendersi il primo grande titolo stagionale. Lo spettacolo è assicurato.

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IL TENNIS HA BISOGNO DEL MIGLIOR FEDERER

Ancora una sconfitta, la quattordicesima della stagione. Roger Federer ha perso l’incontro di esordio della Tennis Masters Cup di Shanghai contro la sorpresa Simon. Nel 2008 lo svizzero, che lo scorso agosto ha ceduto la prima posizione mondiale a Raf…

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IL TENNIS HA BISOGNO DEL MIGLIOR FEDERER

Ancora una sconfitta, la quattordicesima della stagione. Roger Federer ha perso l’incontro di esordio della Tennis Masters Cup di Shanghai contro la sorpresa Simon. Nel 2008 lo svizzero, che lo scorso agosto ha ceduto la prima posizione mondiale a Rafa Nadal, ha perso quanto nel 2006 (5 match) e nel 2007 (9 match). Contro Simon, dal quale era già stato battuto a Toronto sempre quest’anno, ha sbagliato tantissimo, soprattutto di diritto, il suo colpo migliore. Un calo fisiologico dopo cinque anni di dominio assoluto? Sono cresciuti i suoi avversari? Ha perso sicurezza? Riuscirà Roger, o se preferite, avrà la voglia di tornare numero uno? Tante domande ed unica certezza: il tennis, questo tennis, ha ancora bisogna del talento cristallino di Federer. Il suo vero grande obiettivo è raggiungere e superare il record di Slam vinti che appartiene a Pete Sampras. Lo statunitense si è fermato a 14, Roger ne ha vinti 13. Il traguardo è lì ad un passo.

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VENUS BATTE SERENA: VINCE IL FAIR PLAY

Vince Venus, soprattutto vince il fair play. Spesso in passato le sfide tra Serena e Venus Williams hanno fatto discutere: tutto avviene sotto l’abile regia di papà Richard, questo il commento più ricorrente. Quello di Doha era il diciottesimo match u…

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VENUS BATTE SERENA: VINCE IL FAIR PLAY

Vince Venus, soprattutto vince il fair play. Spesso in passato le sfide tra Serena e Venus Williams hanno fatto discutere: tutto avviene sotto l’abile regia di papà Richard, questo il commento più ricorrente. Quello di Doha era il diciottesimo match ufficiale tra le due sorelle statunitensi (9-9 il bilancio): mai si erano però affrontate prima nei round robin del Masters, che già per la formula che non prevede l’eliminazione diretta si presta a calcoli sospetti. La domanda era: Venus, ormai ad un passo dalle semifinali grazie a due vittorie in altrettanti incontri, potrà mai battere Serena mettendola nei guai? E invece lo ha fatto, smentendo le voci di match concordato: ora Serena per qualificarsi alle semifinali dovrà battere la russa Elena Dementieva.

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ATP: DAL 2009 TORNEI INDOOR SU SUPERFICI IN “DURO” UGUALI

Dal 2009 tutti i tornei della stagione indoor sul veloce si giocheranno su superfici in “duro” del tipo di quella utilizzata al Masters Series di Parigi-Bercy. L’annuncio arriva dall’Atp: la decisione è stata presa dopo un sondaggio fatto con i 50 migliori giocatori del circuito. Non si potranno più utilizzare “tappeti” o “moquette” sintetiche eccessivamente veloci. Una richiesta arrivata, mi ha spiegato telefonicamente Nicola Arzani dell’Atp, dalla maggioranza dei giocatori che vogliono una maggiore uniformità nei tornei indoor per non doversi adattare ogni settimana ad un nuovo tipo di superficie. “Il cambio è stato deciso per diverse ragioni – ha spiegato Kris Dent, direttore della comunicazione dell’Atp oggi al quotidiano francese ‘L’Equipe’ – ma la più importante è adottare superfici omogenee che permettano di ridurre il rischio di infortuni”.
La maggior parte dei giocatori è d’accordo con questa scelta, anche se c’è qualche voce fuori dal coro. Ad esempio quella di Mario Ancic, il cui tennis punta molto sulla potenza del servizio: “Sono contrario a questo cambio – dice il croato – non è giusto uniformare tutte le superfici veloci a causa della qualità del gioco. In questo modo il tennis rischia di diventare monotono”.
Nella scorse settimane l’ITF, la Federazione internazionale, aveva inflitto proprio alla Croazia una multa pecuniaria e tolto duemila punti tolti nel ranking internazionale per aver utilizzato una superficie troppo veloce nei play off per il World Group giocati dal 21 al 23 settembre scorsi a Zadar contro il Brasile. Ancic e compagni si sono imposti per 4-1. Per evitare che la sfide di Coppa Davis e Fed Cup vengano disputate su superfici non utilizzate durante la stagione nei vari tornei o comunque “estreme”, l’ITF ha elaborato un indice, il Court Pace Rating, che classifica le varie superfici in base alla velocità della palla ed al “coefficiente di restituzione verticale”, vale a dire l’intervallo di tempo che passa tra due rimbalzi consecutivi. Parametri che il tappeto sul quale si è giocato a Zadar non ha rispettato.

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LA SFIDA DI MURRAY: “PRONTO PER UNO SLAM”

“Ora voglio vincere un torneo dello Slam!”. Da Parigi-Bercy il ventunenne Andy Murray lancia la sfida ai primi tre del ranking, ovvero Nadal, Federer e Djokovic. Portano la loro firma gli ultimi 15 tornei dello Slam: nove per Roger, cinque per Rafa, uno per Novak. L’ultimo a conquistare un titolo dello Slam al di fuori di questo terzetto è stato nel febbraio 2005 il russo Marat Safin. Ora ecco Murray, ormai stabilmente numero quattro del ranking: è lui il giocatore nuovo della stagione che sta per volgere al termine. Ed sempre è lui che può provare a rimescolare gerarchie che fino a qualche settimana fa sembravano consolidate ed inattaccabili.
Cinque titoli nel 2008, finalista agli US Open. Andy è reduce da due successi consecutivi: Masters Series di Madrid (dove ha battuto Federer) e San Pietroburgo. E’ il giocatore che ha mostrato più progressi nel 2008: i britannici sono convinti di aver trovato il loro “Bravehaert”, sangue scozzese e cuor di leone. Il degno erede del mitico Fred Perry, l’ultimo tennista di Sua Maestà ad aver trionfato a Wimbledon (1934, 1935 e 1936). A guardarlo giocare Murray ricorda molto “gattone” Mecir, finalista agli US Open nel 1986. Grande varietà di gioco, colpi sempre imprevedibili, ottimo tocco. In più rispetto a Mecir, Andy ha una maggiore carica agonistica che non guasta. Insomma il circuito ha un nuovo protagonista: Rafa, Roger e Novak sono avvisati…

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PARTE LA VOLATA PER I MASTERS

E’ partita la volata per definire le giocatrici e i giocatori che parteciperanno ai Wta Championships femminili di Doha (4-9 novembre) e alla Tennis Masters Cup maschile di Shanghai (9-16 novembre).
Nel ranking femminile hanno già staccato il biglietto per il torneo riservato alle otto migliori tenniste della stagione in cinque: Jelana Jankovic, Serena Williams, Dinara Safina, Elena Dementieva e Ana Ivanovic. Fuori gioco Maria Sharapova, numero 6 della Race, che sta recuperando dall’infortunio alla spalla e ha già annunciato il rientro nel 2009. In lotta per i tre posti rimanenti Svetlana Kuznetsova, Venus Williams, Vera Zvonareva e Agnieszka Radwanska.
Nel circuito maschile in quattro sono già sicuri del viaggio a Shanghai: Rafael Nadal, Roger Federer, Novak Djokovic e Andy Murray. Vicini alla qualificazione Nikolay Davydenko e Andy Roddick, seguono David Ferrer, James Blake, Juan Martin Del Potro e Stanislas Wawrinka. Prima dell’appuntamento in Cina sono in calendario gli ultimi due Masters Series della stagione: Madrid (12-18 ottobre) e Parigi-Bercy (26 ottobre-2 novembre).

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