JELENA A CACCIA DI SERENA

Serena Williams numero uno Wta con 4091 punti, Jelena Jankovic numero due a quota 4070. La statunitense, che rientra dopo il trionfo agli US Open di inizio settembre, e la serba, reduce dal successo a Pechino, sono separate da appena 21 punti. Entrambe sono in tabellone a Stoccarda e Jelena punta al sorpasso. Il dopo Justine Henin, che ha detto addio al tennis lo scorso maggio da numero uno indiscussa, va dunque avanti nel segno dell’incertezza, tra cali di rendimento e malanni fisici delle presunte pretendenti al trono. In vetta al ranking si sono alternate la Sharapova, la Ivanovic, la Jankovic per una sola settimana, di nuovo la Ivanovic, quindi all’indomani degli US Open ecco Serena, la quinta numero uno dall’inizio del 2008. Chi sarà la regina a fine stagione?

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PAPA’ DJOKOVIC: SORTEGGIO DAVIS MANIPOLATO

“Il sorteggio della Coppa Davis è stato manipolato”. Lo ha dichiarato Srdjan Djokovic, padre di Novak al quotidiano serbo “Sportski Zurzal”. La Serbia giocherà il primo turno dal 6 all’8 marzo in trasferta contro al Spagna di Nadal. Srdjan se la prend…

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PAPA’ DJOKOVIC: SORTEGGIO DAVIS MANIPOLATO

“Il sorteggio della Coppa Davis è stato manipolato”. Lo ha dichiarato Srdjan Djokovic, padre di Novak al quotidiano serbo “Sportski Zurzal”. La Serbia giocherà il primo turno dal 6 all’8 marzo in trasferta contro al Spagna di Nadal. Srdjan se la prende anche con il presidente della federazione serba, l’ex tennista Slobodan Zivojinovic. “Era a Madrid e avrebbe dovuto difendere gli interessi del suo Paese, invece nulla”. Sempre secondo il padre di Novak, numero tre del mondo, i sorteggi sfavorevoli non sarebbero una coincidenza: “Lo scorso anno primo turno in Russia, questa volta ecco la Spagna – ha detto sempre al giornale serbo – non può essere un caso. Non vogliono che la Serbia possa vincere la Coppa Davis. Novak non può battere da solo la Spagna in trasferta e sulla terra rossa, abbiamo il due per cento di possibilità di vincere”.

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VINCERE LA DAVIS DA NUMERO UNO

Vincere la Coppa Davis da numero uno. Un’impresa che da quando esiste il ranking Atp (dal 1973) è riuscita solo a tre giocatori, tutti statunitensi: John McEnroe nel 1981 e 1982, Jim Courier nel 1992 e Pete Sampras nel 1995. Quest’anno la finale è Arg…

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VINCERE LA DAVIS DA NUMERO UNO

Vincere la Coppa Davis da numero uno. Un’impresa che da quando esiste il ranking Atp (dal 1973) è riuscita solo a tre giocatori, tutti statunitensi: John McEnroe nel 1981 e 1982, Jim Courier nel 1992 e Pete Sampras nel 1995. Quest’anno la finale è Arg…

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VINCERE LA DAVIS DA NUMERO UNO

Vincere la Coppa Davis da numero uno. Un’impresa che da quando esiste il ranking Atp (dal 1973) è riuscita solo a tre giocatori, tutti statunitensi: John McEnroe nel 1981 e 1982, Jim Courier nel 1992 e Pete Sampras nel 1995. Quest’anno la finale è Argentina-Spagna (21-23 novembre) e Rafael Nadal, numero uno della classifica mondiale dal 18 agosto e già vincitore della Davis nel 2004 (otto titoli nel 2008 tra cui Roland Garros, Wimbledon e oro alle Olimpiadi di Pechino), potrebbe essere il quarto a centrare l’obiettivo, il primo europeo.

1981 – John McEnroe: 2 titoli Slam, Usa-Argentina 3-1
1982 – John McEnroe: nessun titolo Slam, Francia-Usa 1-4
1984 – John McEnroe: 2 titoli Slam, Svezia-Usa 4-1
1988 – Mats Wilander: 3 titoli Slam, Svezia-Germania 1-4
1992 – Jim Courier: 2titoli Slam, Usa-Svizzera 3-1
1995 – Pete Sampras: 2 titoli Slam, Russia-Usa 2-3
1997 – Pete Sampras: 2 titoli Slam, Svezia-Usa 5-0
2001 – Lleyton Hewitt: 1 titolo Slam, Australia-Francia 2-3

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ROGER CERCA COACH: VUOLE CAHILL

Federer ci riprova: si era già rivolto a Daren Cahill, 43 anni, ex coach di Andre Agassi e Lleyton Hewitt, nel 2003 ma non se ne fece nulla. Aveva appena chiuso il rapporto con il suo coach storico, lo svedese Peter Lundgren. Cahill, che vanta una semifinale agli US Open 1988 (due titoli Atp in carriera), era molto amico di Peter Carter (entrambi australiani), allenatore di Federer negli anni giovanili morto poi nel 2002 in un incidente d’auto. Un secondo tentativo c’è stato nel 2007 dopo il “divorzio” con un altro australiano, Tony Roche. Ora che si sta esaurendo la collaborazione part-time con lo spagnolo Josè Higueras, ecco che Roger ha pensato di nuovo a Cahill, in questo momento impegnato come commentatore alla ESPN. E stando a quanto si dice nell’ambiente anche piuttosto caro…

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DAVIS: RAFA-NOVAK, USA CONTRO FEDERER

Che inizio: Usa-Svizzera e Spagna-Serbia. Roger Federer ha appena annunciato l’intenzione di puntare nel 2009 alla conquista dell’insalatiera d’argento (uno dei pochi trofei che manca al suo incredibile palmares) ed ecco che dal 6 all’8 marzo 2009 l’urna gli riserva gli Stati Uniti di Andy Roddick. Come inizio non c’è male, ma pur giocando in trasferta gli svizzeri sembrano favoriti visto che al fianco di Federer c’è Stanislas Wawrinka, orma da diversi mesi stabilmente nei top ten. E non finisce qui: il primo turno del tabellone mondiale 2009 offre anche uno spettacolare Spagna-Serbia. Il numero uno Rafa Nadal contro il numero tre Novak Djokovic. La Spagna, che dal 21 al 23 novembre sarà impegnata nella finale 2008 in Argentina, dovrà fare molta attenzione perché la Serbia può contare anche su Janko Tipsarevic e sul doppista Nenad Zimonjic. Spagna favorita ma attenti alla Serbia.

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BORG: ADORO VEDER GIOCARE FEDERER E NADAL

“Adoro veder giocare Federer e Nadal”. A parlare è Bjorn Borg in una lunga intervista concessa a “L’Equipe” e riportata anche sul sito del web del quotidiano francese. “Da diverse stagioni le loro sfide sono di un livello incredibile, mi riferisco in particolare alla finale di Wimbledon del luglio scorso vinta da Rafa al quinto set. E’ stato uno dei più bei match di tutti i tempi”, aggiunge il 52enne campione svedese, ex numero uno e vincitore di undici titoli dello Slam (6 Roland Garros e 5 Wimbledon). “Bisognera attendere diversi anni per poter rivedere una finale come quella – continua Borg – in più si tratta di due giocatori dalla personalità diversa. Federer è molto calmo e quando gioca fa apparire tutto facile. Nadal ha una presenza fisica in campo impressionante. Spero di vederli ancora tante volte di fronte in futuro”.
Quest’anno Nadal ha vinto Roland Garros e Wimbledon. L’ultimo a centrare la prestigiosa doppietta era stato proprio Borg nel 1980, 28 anni fa. “Perché è passato tanto tempo? Perché vincere sulla terra rossa e dopo due settimane sull’erba è molto difficile. Si passa da una superficie lenta ad una veloce. Quest’anno Nadal, dopo aver vinto a Parigi, ha giocato un tennis incredibile già al Queen’s, appena qualche giorno dopo il trionfo al Roland Garros. Si è allenato sull’erba ed è migliorato, il suo successo a Wimbledon non mi ha sorpreso. Rafa ha tutti i colpi del tennis e potrebbe riuscirci anche il prossimo anno. Come potrebbe vincere Federer oppure Djokovic”.
Borg parla anche della Coppa Davis che ha vinto nel 1975: il primo match lo ha vinto a 15 anni. Nadal è in finale e l’ha già vinta nel 2004. Ora anche Federer ha fatto capire di voler puntare nel 2009 insieme a Wawrinka alla conquista dell’insalatiera d’argento. “La Davis ha rappresentato uno dei grandi momenti della mia carriera – dice Borg – rappresentare il proprio paese è qualcosa di grande. Quando avevo sette, otto anni e cominciavo a giocare a tennis avevo due sogni: partecipare alla Coppa Davis e al torneo di Wimbledon. L’ho anche conquistata ed è stato un momento indimenticabile. Io capitano della Svezia? In passato me lo hanno proposto ma è una grande responsabilità. Per farlo bene bisogna seguire i giocatori tutto l’anno. Penso che Mats Wilander sia un eccellente capitano. Personalemnte preferisco lavorare sulla base, con i più giovani”.
La Svezia ha avuto numerosi numeri uno (Borg, Wilander, Edberg): oggi il più alto in classifica è Robin Soederling, numero 34, mentre il 35enne Thomas Johansson è l’ultimo svedese ad aver vinto un titolo dello Slam, gli Australian Open nel 2002. “La nostra epoca si è chiusa – spiega Bjorn – negli ultimi cinque anni abbiamo avuto qualche buon giocatore e oggi in Svezia c’è un’ottima organizzazione intorno ai giovani, agli junior. Nei prossimi cinque anni sono convinto che uscirà qualche nuovo talento. E’ impossibile però dire quando uno svedese tornerà a vincere un torneo dello Slam”.

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TONI NADAL PREOCCUPATO PER RAFA: GIOCA TROPPO

Toni Nadal è preoccupato per le condizioni del nipote Rafa. Lo ha detto a Madrid dopo la vittoria su Roddck del numero uno del mondo che ha regalato alla Spagna la qualificazione alla finale di Coppa Davis in programma in Argentina dal 21 al 23 novembre. “Non è la fatica fisica che mi preoccupa – ha detto il coach di Nadal – ma soprattutto la fatica mentale. Rafa dopo Indian Wells non si è mai fermato, ha giocato troppo. Io non so come potrà reagire il suo fisico”. Toni Nadal ha anche detto che sabato scorso, durante la sfida di Coppa Davis con gli Stati Uniti a Madrid, Rafa si è sottoposto ad un’ecografia a causa di una contrattura alla coscia. Il ventiduenne mancino spagnolo nel 2008 ha giocato sinora 86 match vincendo otto titoli tra cui Roland Garros, Wimbledon e oro alle Olimpiadi di Pechino. Da qui alla fine della stagione è atteso ancora da molti impegni: i due Masters Series di Madrid e Parigi-Bercy, la Tennis Masters Cup di Shanghai e la finale di Coppa Davis contro l’Argentina.

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FINALE DAVIS: GLI ARGENTINI VOGLIONO SFIDARE LA SPAGNA SUL VELOCE INDOOR

Argentina-Spagna: ecco la finale della Coppa Davis 2008. Il numero uno del mondo Nadal contro Nalbandian e Del Potro. I sudamericani in casa e sulla terra rossa hanno vinto gli ultimi 13 incontri, 9 dei quali per 5-0. Per la finale in programma dal 21 al 23 novembre stanno tuttavia pensando ad una superficie indoor molto veloce. Ovvio lo scopo: disinnescare super Nadal, praticamente imbattibile sulla terra rossa, superficie storicamente preferita anche dagli argentini. La potenza del ventenne Del Potro (198 centimetri di altezza), uno dei giocatori emergenti del circuito, si adatta però di più al veloce. Lo stesso Nalbandian ha vinto quattro degli otto titoli conquistati in carriera (peraltro i più prestigiosi) proprio sul sintetico indoor: Basilea nel 2002, Tennis Masters Cup nel 2005 battendo in finale Federer, Masters Series di Madrid nel 2007 dove ha eliminato i primi tre giocatori del ranking (Nadal, Federer e Djokovic) e sempre lo scorso anno Masters Series di Parigi-Bercy quando ha battuto ancora Nadal e Federer oltre a Ferrer, il numero due spagnolo.

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DINARA NON SI FERMA PIU’: VINCE A TOKYIO

Che Safina! Dinara ha vinto a Tokyo il quarto torneo della stagione (il nono in carriera) dopo Berlino, Los Angeles e Montreal e da lunedì salirà dalla quinta alla terza posizione nel ranking mondiale, suo best ranking. La ventiduenne russa ha battuto in finale la connazionale Svetlana Kuznetsova concedendole appena quattro game: 61 63. Potente quanto le sorelle Williams, ora è diventata anche solida e sbaglia poco. Per la sorella di Marat Safin questa è la stagione della definitiva consacrazione: quattro titoli vinti, finale al Roland Garros e semifinale agli US Open, medaglia d’argento alle Olimpiadi di Pechino. Dinara e Marat sono stati i primi fratelli di sesso differente a giocare entrambi una finale di Slam nella storia del tennis. Marat è stato numero uno del mondo per nove settimane tra il novembre 2000 e l’aprile 2001. Ora è Dinara a puntare alla prima posizione mondiale.

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LA IVANOVIC DELUDE ANCORA: KO A TOKYO

Ancora un ko per Ana Ivanovic: la serba è stata battuta al secondo turno del torneo di Tokyo dalla russa Nadia Petrova (61 16 62). Dopo il trionfo al Roland Garros, che l’aveva incoronata numero uno (ora è scesa in terza posizione), la ventenne di Bel…

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LA IVANOVIC DELUDE ANCORA: KO A TOKYO

Ancora un ko per Ana Ivanovic: la serba è stata battuta al secondo turno del torneo di Tokyo dalla russa Nadia Petrova (61 16 62). Dopo il trionfo al Roland Garros, che l’aveva incoronata numero uno (ora è scesa in terza posizione), la ventenne di Belgrado ha collezionato solo sconfitte. Quattro tornei e altrettante brutte figure: la cinese Zheng a Wimbledon (terzo turno), l’austriaca Paszek a Montreal (terzo turno con un bye al primo), la francese Coin a Flushing Meadows (secondo turno, mai una numero uno era stata eliminata in un torneo dello Slam da un’avversaria con una classifica bassa come quella della venticinquenne francese numero 188 Wta). Infine ecco la sconfitta con la Petrova a Tokyo (secondo turno). Dove è finita la splendida giocatrice capace di dominare sulla terra rossa parigina? Colpa solo del dolore al pollice della mano destra che da qualche mese non le dà tregua?

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IL RITORNO DI KIMIKO DATE: GIUSTO RIPROVARCI A 38 ANNI?

Era rientrata ad inizio marzo a 12 anni dal ritiro: la giapponese Kimiko Date, 38 anni a fine settembre da quel momento ha giocato sette Itf vincendone tre. Ora il rientro nel circuito maggiore: wild card per il tabellone di qualificazioni a Tokyo, dove si è fermata al secondo al secondo turno battuta 61 61 dalla canadese Aleksandra Wozniak, di 17 anni più giovane. Ex numero 4 del ranking Wta, la Date è stata la più forte tennista giapponese della storia: sette titoli Wta in carriera, tre semifinali dello Slam (Australian Open 1994, Roland Garros 1995 e Wimbledon 1996). Giusto riprovarci a tanti anni dal ritiro?

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RAFA GIOCA TROPPO?

Nadal gioca troppo? Come lo scorso anno Rafa è arrivato agli US Open stremato fisicamente pur raggiungendo il suo miglior risultato nello Slam newyorkese: il mancino spagnolo nella semifinale persa con Murray è apparso stanco e poco lucido. E la stagione ancora non è finita: semifinale ed eventuale finale di Coppa Davis, Masters Series di Madrid e Parigi-Bercy, Masters a Shanghai. Otto tornei vinti nel 2008 tra cui Roland Garros, Wimbledon e oro alle Olimpiadi di Pechino: Nadal in totale sin qui ha giocato 84 match. Molti di più rispetto a Roger Federer che ne ha disputati 66. Lo stesso è accaduto lo scorso anno: nel 2007 Rafa alla fine della stagione contava 87 incontri, lo svizzero 66. Partendo dal gennaio 2005 il mancino spagnolo ha giocato 334 match, 29 in più rispetto a Federer, in che vuol dire un buon terzo di stagione in più. Molto, forse troppo, per un giocatore ancora molto giovane (ha solo 22 anni), ma che ha problemi alle ginocchia e ai piedi per ammissione del suo stesso coach, lo zio Toni Nadal. Dopo una stagione incredibile Rafa è in vetta al ranking mondiale: ha scavalcato Federer e la sua immagine è cambiata. Prima il suo tennis esplosivo dominava solo sulla terra rossa, ora è un giocatore completo in grado di vincere anche sull’erba. L’impressione però è che per restare al vertice in futuro dovrà cambiare programmazione e gestire meglio le energie.

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FEDERER EXPRESS: ROGER TORNERA’ N.1?

Tornerà numero uno? E’ la domanda che un po’ tutti ci poniamo dopo la vittoria agli US Open di Federer. Roger il 18 agosto scorso, dopo 237 settimane consecutive al comando del ranking mondiale, ha ceduto lo scettro a Rafa Nadal. Nei giorni scorsi Mat…

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FEDERER EXPRESS: ROGER TORNERA’ N.1?

Tornerà numero uno? E’ la domanda che un po’ tutti ci poniamo dopo la vittoria agli US Open di Federer. Roger il 18 agosto scorso, dopo 237 settimane consecutive al comando del ranking mondiale, ha ceduto lo scettro a Rafa Nadal. Nei giorni scorsi Mats Wilander ha detto che lo svizzero difficilmente potrà tornare numero uno. Per farlo dovrebbe giocare troppi tornei e a 27 anni, sempre secondo lo svedese, anche lui ex numero uno, dovrebbe puntare più alla qualità che alla quantità. L’obiettivo principale è quello di superare Pete Sampras nel numero di titoli dello Slam vinti: Roger è a quota 13, a meno uno dal record dell’americano (14). Sempre secondo la stessa corrente di pensiero Federer supererà certamente Sampras ma è tornato umano e perde partite che un tempo mai gli sarebbero sfuggite. Roger ha dominato per quasi cinque anni salvo che sulla terra rossa, regno incontrastato di Nadal. Ora, anche se ha vinto il quinto titolo consecutivo agli US Open, la situazione è cambiata. Non c’è più solo lui perché la concorrenza nel frattempo è cresciuta in numero e qualità: Nadal, Djokovic e l’ultimo arrivato Murray, peraltro tutti più giovani dello svizzero. In vetta sono in quattro. Tutto vero, obiettano i sostenitori di Federer, tra cui John McEnroe: come è vero che l’annus terribilis di Roger, iniziato con la mononucleosi, gli ha fatto perdere appena una posizione nel ranking. Semifinale agli Australian Open, finale al Roland Garros e Wimbledon (sull’erba ha perso un’incredibile finale con Nadal per un paio di punti) e vittoria agli US Open. E meno male che non era al top…. Oltretutto se c’è riuscita Serena a tornare numero uno, perché non potrebbe farcela Roger Express?

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NADAL, FEDERER E DJOKOVIC: PROTAGONISTI IN CAMPO, SINDACALISTI FUORI

Sono i protagonisti più attesi degli US Open ma anche i giocatori più rappresentativi del circuito Atp. Rafa Nadal, Roger Federer e Novak Djokovic fanno parte del comitato che rappresenta i giocatori all’interno dell’Atp e da New York non risparmiano critiche a chi dirige la loro associazione. “So che i tornei aumentano sempre più i loro montepremi – dice Federer – noi siamo felici di questo, è la dimostrazione di quanto sia cresciuto il tennis negli ultimi anni. Però penso che i tornei maggiori, quelli dello Slam, dovrebbero dividere parte dei profitti con i giocatori”. Critiche sono arrivate anche al calendario: preoccupa il declassamento del torneo di Amburgo, che ha perso il suo status di Masters Series. Nadal, in particolare, si è soffermato sulla stagione sulla terra rossa europea: “Il problema più grande resta lo stesso – dice il numero uno – giochiamo di fila Montecarlo, Barcellona e Roma. E’ incredibile… E’ davvero duro per i giocatori europei e per gli specialisti della terra rossa. E non parlo solo di me, ma di tutti gli spagnoli e i tennisti sudamericani”. Per Nadal la soluzione sarebbe quella di modificare in futuro il calendario di marzo che comprende solo tornei sul cemento come Indian Wells e Miami. Lo stesso Rafa poi aggiunge: “Comunque sono sicuro che la prossima stagione sarà migliore di questa, ma non è difficile…”. Chiara l’allusione alle Olimpiadi di Pechino.

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LA REGINA CHE NON C’E’

La regina che non c’è. Il dopo Justine Henin, che ha detto addio al tennis lo scorso maggio da numero uno indiscussa, va avanti nel segno dell’incertezza tra cali di rendimento e malanni fisici delle presunte pretendenti al trono. Sinora in tre si sono alternate in vetta al ranking: Maria Sharapova, Ana Ivanovic e Jelena Jankovic. Quest’ultima è stata numero uno solo una settimana prima di cedere il passo di nuovo alla connazionale destinata a cedere ancora lo scettro dopo l’inatteso ko al secondo turno degli US Open. Ana, che già aveva dovuto rinunciare alle Olimpiadi di Pechino, è arrivata a New York con il pollice della mano destra fuori uso: battuta da Julie Coin, numero 188 Wta. Dopo il trionfo al Roland Garros che l’aveva incoronata numero uno la ventenne di Belgrado ha collezionato solo sconfitte. Tre tornei e altrettante brutte figure: Zheng a Wimbledon, l’austriaca Paszek a Montreal e ora la Coin. Sempre a New York la bella Sharapova neppure c’è arrivata: spalla ko, ferma ai box per un bel po’. Resta, per il momento, la Jankovic che pure ha avuto il suo bel da fare per approdare al quarto turno: tre set contro la svedese Arvidsson, due combattuti con la cinese Zheng. Vince ma non convince. Una volta il torneo delle più forti iniziava dai quarti: ora rischiano sin dai primi turni. In corsa per la leadership mondiale ci sono anche le russe Elena Dementieva e Dinara Safina, rispettivamente oro e argento a Pechino, ma da tutti, addetti ai lavori e giocatrici stesse, vengono viste al massimo come comprimarie, nulla di più. Ecco allora che le vere favorite diventano le due Williams, Venus e Serena (anche lei potrebbe tornare in vetta dopo gli US Open), finaliste all’ultimo Wimbledon. Distratte da mille interessi al di fuori del tennis, già cariche di titoli e gloria, eppure se decidono di fare sul serio sono ancora loro le più forti dopo che la Henin si è fatta da parte. Soprattutto sono due prime donne, due attrici consumate capaci di tenere il palcoscenico e recitare da numero uno. Il tabellone questa volta le farà incrociare nei quarti: l’impressione è che sia la vera finale.

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