19 secondi alla fine

Nella vita, nelle storie, persino nelle partite, solo alcuni sono i momenti che possono cambiare davvero le sorti, quelli che “prima e dopo non è mai lo stesso”, che tirano la riga e disegnano un ineluttabile esito.

A 19 secondi dalla fine siamo proprio li. Dopo una partita condotta sempre in vantaggio sui rinoceronti milanesi, in un incontro equilibrato e ben giocato dalle due squadre, illusi da un doppio vantaggio conseguito nel 3° quarto e mantenuto sino alla frazione finale, i Ducks sono ora invece spalle al muro, una manciata di yards tra i Rhinos ed il pareggio.

A 19 secondi dalla fine, ci si gioca tutto in pochi momenti. E allora… secondo tentativo e poco al td per i Milanesi. I Rinoceronti, a testa bassa, tentano di sfondare di potenza. Il muro Laziale regge, rompe la linea offensiva, le mani sull’uomo con l’ovale, l’attacco perde terreno. La partita è tutta in questi momenti… Una pugno di granelli di clessidra da consumare e un paio di giocate da fermare per vincere.

I Ducks chiamano un time out. Nulla va lasciato al caso. Gli atleti dei due team si affollano sugli opposti lati del campo, uniti in cerchio attorno ai loro Coach. Sono momenti elettrici ed elettrizzanti. Li riempiono gesti, voci, caschi, pelle, tifo, sudore e adrenalina, che saturano lo stadio. Poi l’attesa si dissolve e Iigruppi si sciolgono, per riprendere il confronto.

Terzo tentativo… La difesa Ducks si erge a diga contro un possibile sfondamento centrale, ma il Quarterback nero-arancio indovina un passaggio centrale in td zone, subito dietro la linea Capitolina. E’ un tracciante che scivola tra caschi e mani protese. Le mani del ricevitore catturano il pallone per il TD 28-27, in attesa del punto di trasformazione.

12 secondi alla fine. Forte di un ultimo quarto caratterizzato da una doppia rimonta, il coaching team dei Milanesi va alla giugulare dell’avversario oramai raggiunto. Nessun punto addizionale. Nessun supplementare. Si va per i 2 punti. Si vince o si perde.

All in.

Il piatto di una sconfitta allo Zafferano, per i Romani amaro come un calice, è preparato nell’huddle che precede l’inizio dell’ azione. L’inerzia dell’incontro pende tutta verso la Lombardia. L’entusiasmo della colorata e frizzante torcida milanese sugli spalti è scatenato. I Rhinos puntano tutte le loro chips e si aprono sul campo per mettere il punto esclamativo su una prestazione di carattere e valore. I difensori dei Lazio Ducks incrociano gli sguardi, dalla sideline qualcuno grida indicazioni, Curtiss, l’americano che ci ha condotti in un primo tempo smagliante, ora indica in campo coperture e assegnamenti. Cala il silenzio, persino i movimenti si bloccano mentre il Qb declina la sequenza come una sentenza in attesa di padrone.

Down… e se sei abbastanza vicino puoi sentire il battito del cuore.

Set… e se ci tieni davvero puoi cominciare a trattenere il fiato.

Hut… Il clangore delle linee accende lo scontro.

Il quarterback cerca il suo bersaglio, le tracce dei Wr disegnano traiettorie su tutto quel fazzoletto di campo mentre i cornerback cercano di coprire spazi e traiettorie. Il Qb scivola sulla destra del fronte offensivo, carica il braccio mentre nessuno riesce a contrastarne l’azione. La palla scivola via verso il suo bersaglio, verso le mani protese del wr, oramai dentro l’area di TD dei Laziali. Ma Russell, il Lb americano in forza ai Ducks, con uno slancio felino si frappone tra l’ovale e il suo destino. Il braccio proteso, le mani aperte, la sagoma scura e veloce del pallone intercettata e spezzata.

Come le speranze dei meneghini, come il Corno del Rinoceronte.

Cade a terra la palla per un incompleto, che vuol dire quasi certa sconfitta per i Rhinos, per chi ha giocato tutto…su un gioco solo. 28-27. Ancora avanti i Ducks e il finale oramai è contenuto in un calcio di ritorno da ricevere assieme alla vittoria.

8 secondi alla fine. I Rhinos giocano l’ultima carta a loro disposizione. Ora sono loro sull’orlo della capitolazione. 6 secondi e una palla da dare all’ avversario. Questo è tutto quello che hanno. Giocano la carta della disperazione. La più classica del Football. Onside kick. Lo sappiamo tutti.

Ma, regola numero uno, non sempre basta sapere cosa accade per impedirlo.

Calciano. La palla rotola le yards necessarie con un balletto irregolare e beffardo, tanto da confondere il ricevitore laziale. Una mano sulla palla, ma prima che diventino due, i Rinoceronti sono già li per ghermirla. Un cumulo di corpi caschi e grida . Si scava alla ricerca della palla. Alla ricerca del suo padrone. Se sarà Ducks la partita è finita. Se sarà Rhinos ci saranno ancora 5-6 secondi per suonare una disperata carica. Palla Rhinos.

6 secondi alla fine. I Rhinos da centrocampo schierano la formazione e tutti sanno cosa sta per accadere. Ma, di nuovo saperlo non basta ad impedirlo. I Ducks rinforzano le secondarie, concedono terreno arretrando le posizioni. Cb, Lb e Safety aspettano solo di capire dove arriverà la bomba meneghina.

Down, set…Hut.. E’ un lancio repentino e potente. Impreciso. Irricevibile. Il pallone cade ma nella clessidra del tempo 2-3 granelli sono rimasti ancora impigliati. A quelli si aggrappa l’ultimo tentativo milanese di questa partita infinita. A quelli si aggrappa il braccio del Qb americano, che stavolta lancia una spirale precisa e trova a 30 yds di distanza il suo ricevitore. Le mani salde sulla palla, la corsa. 1 metro dalla linea di td, da un’impensabile vittoria. 1 metro per dimostrare che nel football non è mai finita.

Ma il Wr Milanese cade a terra placcato da Russell, l’americano dei Ducks, e con lui cade l’ultimo granello di sabbia dei 19 che hanno declinato il destino di questa intensissima e spettacolare partita.

Nel complesso è stato un incontro disputato da due buone squadre che si sono equivalse. Combattuta dal primo all’ultimo minuto in un equilibrio di sostanza che ha dato pathos alla gara. Vinta per una manciata di momenti dai padroni di casa. Persa per una mano protesa e una manciata di yards dai Rhinos.

Sono stati 19 secondi a decidere chi avrebbe prevalso… E sono stati bellissimi.

Ora c’è un turno di bye per recuperare e poi…testa ad Ancona, dove, domenica 27 Marzo, i Ducks affronteranno i Dolphins, una temibile avversaria per quello che sarà sicuramente un altro avvincente incontro da vivere e…raccontare.

Stay tuned.

Articolo di Maurizio Elisio

Foto di Francesco Natarelli