La guerra anti-ISIS in Siria

– di Andrew Spannaus –

Continua lo scontro tra alleati in merito all’opposizione siriana. Mentre l’Arabia Saudita e la Turchia intervengono per aiutare i ribelli nella loro avanzata contro le forze governative, crescono le lamentele di chi sospetta che in realtà l’Amministrazione Obama intende salvaguardare Assad e così evitare uno scontro con chi lo aiuta, principalmente gli iraniani.

Negli ultimi mesi le forze di Jabat al-Nusra e Ahrar al Sham hanno ripreso a guadagnare territorio nella Siria settentrionale, dopo l’arrivo di aiuti esterni come i missili TOW a guida ottica.

I sauditi hanno affermato di aver valutato bene le forze in campo per evitare connivenze con l’ISIS. L’Amministrazione Obama, seppur concentrandosi sulla necessità di combattere gli estremisti dello Stato Islamico, sembra aver dato un appoggio indiretto a questa nuova iniziativa, in parte per placare l’opposizione dei sauditi e dei loro alleati all’accordo con l’Iran, che i primi vedono come il principale problema nella regione.

Ora però fonti a Washington dicono che l’Amministrazione abbia posto delle condizioni molto nette ai combattenti che ricevono l’addestramento da parte degli Stati Uniti: devono combattere l’ISIS e non Assad.

Login

oppure

Iscriviti per accedere a tutte le notizie