Lorenzo Sonego: “Io, Nadal e il suo tennis a mille” (Mastroluca)

Lorenzo Sonego: “Io, Nadal e il suo tennis a mille” (Alessandro Mastroluca, Corriere dello Sport)

Una settimana all’accademia di Rafa Nadal come regalo anticipato di Natale. Lorenzo Sonego, numero 33 del mondo e terzo azzurro nel ranking ATP è rientrato in Italia dopo ave avuto l’occasione di trascorrere un periodo di allenamento a Manacor nella casa sportiva di famiglia del tredici volte vincitore del Roland Garros.

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Come è nata la possibilità di allenarti alla Rafa Nadal Academy? «Girando per tornei abbiamo fatto amicizia con l’allenatore di Casper Ruud. II mio coach (“Gipo” Arbino; ndr) ha sentito bene lui, ha chiesto informazioni sull’accademia perché volevamo fare una settimana diversa rispetto al classico allenamento a Torino. Essendo amici, ci hanno ospitato subito all’accademia, dandoci piena libertà di allenarci quando volevamo noi. Ed è stata, devo dire, una settimana buonissima». […]

Ti eri allenato prima con Rafa? «No, era la prima volta. Ha un ritmo impressionante. Bisogna alzare l’attenzione. Tï abitua a giocare a un ritmo molto più alto. Per questo serve molto allenarsi con lui». Come era la tua giornata tipo? «Facevo le stesse cose che avrei fatto se fossi rimasto ad allenarmi in Italia. Alla mattina tennis e atletica, al pomeriggio uguale: due sessioni al giorno». Portaci dentro la struttura, com’è l’accademia dl Nadal? «La struttura è pazzesca. Mi ha colpito la tranquillità che c’è in questo posto. C’è molta serenità, si sentono solo palline che viaggiano da una parte all’altra. Sono davvero ben organizzati, molto gentili. Ci hanno messo a disposizione anche ragazzi dell’accademia come sparring partner, tutti molto forti, che fanno quello che vuoi tu». Avete giocato all’aperto o Indoor? «II tempo è stato buono, quindi abbiamo giocato sempre all’aperto. Siamo anche stati ospiti dell’hotel dell’accademia, che è molto bello e dove si mangia andhe bene. Abbiamo trovato grande ospitalità, gli spagnoli ci hanno fatto sentire come a casa. Siamo stati davvero bene.

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A Rafa hai chiesto qualche cansiglio? O lui te ne ha dato qualcuno? «Più che chiedere consigli, basta un po’ guardarlo. Basta vedere il suo atteggiamento, capire cosa allena e su che cosa lavora, per imparare qualcosa. Guardare quello che fa in campo è più importante che parlarci».

[…] Come ti prepari al 2021, dopo aver raggiunto la tua migliore classifica (n.32] e la finale più prestigiosa della tua carriera in questa stagione? «Adesso gli avversari mi conoscono, mi studiano e quindi sarà un po’ più difficile. lo la affronto comunque in maniera molto serena, è tutta esperienza che devo fare. Sono appena arrivato, devo solo continuare a giocare questi tornei, mantenere questa serenità e divertirmi in campo». In Australia, nelle due settimane dl quarantena, tl potrai allenare solo con un gruppo selezionato di giocatori: li hai già individuati? «Sì. La prima settimana, quando ci potremo allenare solo con un tennista, lo farò con il serbo Dusan Lajovic. Nella seconda si aggiungeranno Salvatore Caruso e lo spagnolo Alejandro Davidovich-Fokina».

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Esclusa la vittoria da record su Djokovic a Vienna, che è fuori categoria, qual è la tua personale Top 3 del 2020? «Il primo turno al Roland Garros, quella bella partita vinta al quinto set (contro Gomez; ndr). La finale di Vienna, anche se l’ho persa (con il russo Rublev; ndr), ma me la sono goduta appieno. E poi il momento davvero bello è stato poter tornare a giocare in America dopo tutti i mesi di lockdown». Ora, dopo l’esperienza alla Rafa Nadal Academy, com’è la tua programmazione? «Resto a Torino ad allenarmi, salto il torneo di Antalya e parto direttamente per l’Australia il 14 o il 15 gennaio”.