ATP Finals: Medvedev batte un brutto Djokovic e si prende il primo posto nel girone

[4] D. Medvedev b. [1] N. Djokovic 6-3 6-3

Quest’articolo verrà aggiornato con le dichiarazioni di Medvedev e di Djokovic subito dopo le conferenze stampa

Novak Djokovic e Daniil Medvedev erano chiamati a risollevare le sorti del girone “Tokyo 1970”, che finora non ha offerto partite di particolare qualità. Ci sono riusciti solo in parte, perché di fatto, dopo i primi cinque/sei giochi molto lottati, Medvedev ha preso in mano l’incontro per non mollarlo più. Il russo è stato ancora una volta solidissimo al servizio (appena 15 punti persi in nove turni di battuta, una sola palla break affrontata) e da fondo è stato praticamente infallibile (solo 12 errori non forzati, equamente ripartiti nei due set).

Una prestazione quasi perfetta insomma, che gli vale la settima vittoria consecutiva e la matematica certezza del primo posto nel girone. Certo, nel doppio 6-3 maturato in un’ora e venti minuti di gioco, una discreta fetta di responsabilità va data a Djokovic, apparso oggi piuttosto appannato e arrendevole, ma Medvedev è parso davvero in condizioni ottime. Il serbo dovrà giocarsi la qualificazione venerdì nello scontro diretto contro Alexander Zverev (3-2 i precedenti a favore di Nole), mentre Medvedev affronterà Schwartzman in un match ininfluente.

IL MATCH – Entrambi i giocatori vogliono far sentire l’avversario sotto pressione fin dall’inizio e la partita entra subito nel vivo. Djokovic si mette nei guai già nel terzo gioco con due gratuiti e una smorzata mal giocata sulla quale Medvedev arriva comodamente. Il serbo però annulla entrambe le palle break offerte (la seconda al termine di uno scambio da trenta colpi giocato con timore da entrambi) e riesce a tenere il servizio. Tocca poi al russo fare gli straordinari nel successivo turno di battuta, difeso dopo quattro parità senza però dover fronteggiare palle break.

Molto aggressivo l’atteggiamento di Medvedev, che tira a tutta forza sia la prima che la seconda (di fatto una “seconda prima”) e cambia in lungolinea appena può con entrambi i colpi. Il russo sa bene infatti che per vincere deve prendere l’iniziativa per primo, lasciando il meno possibile lo scambio in mano a Djokovic. Nel settimo gioco, il serbo si complica ancora la vita. Con un doppio fallo concede altre due palle break consecutive, sulle quali però gioca alla perfezione. Nole però si intestardisce nella ricerca della smorzata (con la quale non vince mai il punto) e non riesce a uscire da un game insidioso. Medvedev dall’altra parte percepisce che l’occasione è ghiotta e rimane attaccato a ogni punto con grande attenzione. Alla fine, dopo undici minuti di lotta, il russo riesce finalmente a centrare il break.

Djokovic, già dall’inizio non troppo sereno, sembra accusare il colpo: sul 5-3, si fa rimontare da 40-15, completando poi la frittata con l’ennesima palla corta sbagliata e un doppio fallo. Dopo 48 minuti, Medvedev è avanti di un set.

In avvio di secondo parziale, si ripropone il copione visto finora: Medvedev solidissimo, quasi infallibile, da una parte, Djokovic teso e sfiduciato dall’altra. Il risultato è un immediato break in favore del russo, che però mette a repentaglio il vantaggio offrendo all’avversario la chance per rientrare subito. Nole però la sfrutta malissimo, affidandosi ancora una volta ad un drop shot senza capo né coda. Due ace di Medvedev scacciano i fantasmi e lo proiettano sul 3-0.

Djokovic appare decisamente dimesso, quasi rassegnato, e dall’altra parte della rete il russo fa di tutto per esacerbare la sua frustrazione, servendo come un treno e dominando gli scambi da fondo. Gli ultimi game sono di fatto una passerella trionfale per Medvedev, che senza nessuna resistenza da parte di Nole s’invola verso la sua prima semifinale alle ATP Finals.

La situazione aggiornata dei gironi