Numeri: Camila Giorgi dà segnali di vita

8- i tornei giocati da Camila Giorgi prima di tornare, la scorsa settimana a Lione, ad accedere ai quarti di un evento WTA. L’ultima volta la maceratese c’era riuscita lo scorso settembre a Osaka, quando aveva superato Stephens per poi essere sconfitta da Mertens. Era da quattro anni – quando passarono undici tornei tra il primo titolo WTA vinto da Camila a ‘s-Hertogenbosh nel giugno 2015 e i quarti raggiunti a Hobart nel gennaio successivo – che la nostra miglior giocatrice, tornata proprio questa settimana al numero 1 d’Italia, non viveva un digiuno così lungo da un buon piazzamento. Purtroppo l’attuale classifica – mediocre per una tennista del suo talento – di 89 WTA non è solo dovuta ai frequenti infortuni che le hanno tolto continuità e diminuito le occasioni di accumulare punti, ma anche a un calo di rendimento che da inizio 2019 la rende meno competitiva.

Camila, che nelle giornate di vena ha mostrato di poter competere con chiunque – ha vinto nove volte in carriera contro top ten, tra le quali Radwanska, Azarenka, Wozniacki, Sharapova, Pliskova e Svitolina e perso altre sette volte in tre set – in questi quindici mesi ha vinto solo in due delle quattordici circostanze nelle quali ha affrontato delle top 40. Si notano piccoli segnali di ripresa (nella Race è 59°, ma va anche detto che quest’anno solo due delle dieci vittorie da lei messe in archivio sono arrivate contro top 100), ma dovrà certamente fare meglio in un 2020 nel quale – in attesa dei giusti tempi della maturazione di Cocciaretto – il nostro movimento femminile nei tabelloni principali del circuito maggiore ha vinto una sola partita: il primo turno superato da Sara Errani ad Acapulco.