Mondiali 2018> La Polonia è Campione del Mondo per la seconda volta consecutiva

Torino. Dopo il successo di quattro anni fa ottenuto tra le mura amiche, la Polonia ha conquistato il secondo titolo consecutivo (il terzo della propria storia), superando per 3-0 (28-26, 25-20, 25-23) il Brasile in quella che è ormai divenuta una “classica” della pallavolo Mondiale. Il risultato di questa sera premia una nazionale che ha saputo consolidarsi negli ultimi quattro anni, conservando cinque dodicesimi della formazione che conquistò il titolo nella scorsa edizione e migliorandosi inserendo giocatori determinanti come Szalpuk e Kurec, Best Scorer di questa finale con 24 punti messi a segno. La restante parte del sestetto titolare, infatti, si era già laureata campione del Mondo nel 2014, con il quinto già medagliato Konarsky subentrato a metà del primo parziale.
Cronaca – Come da pronostico, nel primo set l’equilibrio ha regnato a lungo. Nella seconda metà del parziale la Polonia ha provato l’allungo sul 21-17, ma il Brasile ha prontamente colmato il distacco portando il set ai vantaggi. Qui la formazione biancorossa è riuscita a prevalere (28-26), ottenendo un risultato che si è rivelato determinante soprattutto sotto il punto di vista psicologico.
Nel secondo parziale, complice forse il coraggio acquisito dopo il risultato del set precedente, la Polonia è riuscita ad avere il pallino del gioco costantemente nelle proprie mani (16-13). Dopo la prima metà, poi, gli uomini di Heynen hanno trovato l’allungo decisivo sul 22-17, che gli ha permesso di chiudere il secondo set e di indirizzare la partita in una precisa direzione (25-20).
Da quel momento in avanti la Polonia sembrava giocare sulle ali dell’entusiasmo, spinta anche dai numerosi tifosi biancorossi giunti a Torino per le Finali. Dopo un set condotto dall’inizio alla fine e due match point annullati dal Brasile, Kurec e compagni hanno trovato il definitivo 25-23, portandosi a casa la vittoria finale.

POLONIA-BRASILE 3-0 (28-26 25-20 25-23)
POLONIA: Drzyga 3, Kubiak 12, Nowakowski 3, Kurek 24, Szalpuk 10, Bieniek 2. Zatorski (L), Schulz ne, Kochanowski 3, Lomacz, Konarski, Wojtaszek (L), Sliwka ne, Kwolek ne . All. Heynen.
BRASILE: Mauricio Souza 1, Bruno 1, Douglas 11, Lucas 6, Wallace 14, Lipe 6, Thales (L), Maique (L), William, Evandro 7, Isac 3, Eder, Lucas Loh, Kadu ne. All. Dal Zotto.
Arbitri: Pasquali (Ita) e Casamiquiela (Arg)
Spettatori: 12011 Incasso 486137 euro
Durata set: 35, 29, 33.

Miglior schiacciatore: Michal Kubiak – Polonia
Miglior schiacciatore: Douglas Souza – Brasile
Miglior centrale: Lucas Saatkamp – Brasile
Miglior centrale: Piotr Nowakowski – Polonia
Miglior libero: Pawel Zatorski – Polonia
Miglior palleggiatore: Micah Christenson – USA
Miglior opposto: Matthew Anderson – USA
MVP: Bartosz Kurek – Polonia

Dopo il successo ottenuto dalla Polonia nella finale della rassegna iridata contro il Brasile 3-0 (28-26, 25-20, 25-23), ecco le dichiarazioni di alcuni dei protagonisti:

KUREK – “E’ stata una vittoria di gruppo, gli individui in uno sport di squadra non contano se non si forma un’alchimia perfetta, ed è proprio quello che è successo in questo Mondiale. Personalmente non pensavo al riscatto dopo la mancata convocazione del 2014, mi sono sempre concentrato sulla squadra. Se ragioni individualmente hai già perso in partenza. Per quanto riguarda il pubblico, poi, sono rimasto davvero colpito, sia dai nostri tifosi che come al solito ci hanno seguito in moltissimi, sia quelli del pubblico di Torino, che hanno creato un’atmosfera straordinaria.”

DAL ZOTTO – “Credo che alla fine la Polonia abbia meritato, sono stati impeccabili in ogni fondamentale. Noi abbiamo provato a metterli in difficoltà in diverse occasioni, cercando di sfruttare al meglio la battuta. Ogni volta che riuscivamo a creargli qualche problema, veniva Kurek ad attaccare palla alta e ci metteva di nuovo in difficoltà. Devo dire però che sono molto soddisfatto del percorso della mia squadra, perché sono sicuro che ogni giocatore abbia dato il massimo fino alla fine.”

HEYNEN – “Il nostro segreto? Ci siamo concentrati sul gioco: abbiamo continuato a giocare sempre meglio mano a mano che la pressione saliva, e lo abbiamo fatto da squadra. Altri allenatori hanno portato alla Final Six grandi giocatori: io avevo una grande squadra. Un ringraziamento speciale va anche al nostro staff: non saremmo qui, senza di loro.”

Fipav