Un match sul confine tra USA e Messico (con lo zampino di Borg)

Se è vero che “il tennis non è una questione di vita o di morte, è molto di più”, la storia è anche piena di esempi in cui lo sport ha, almeno per qualche ora, riappacificato gli animi di due nazioni ostili. Dev’essere questo che il marchio sportivo di Bjorn Borg aveva in mente, quando ha deciso di organizzare un incontro di tennis esattamente sul confine tra Stati Uniti e Messico. La linea che separa i due Paesi nordamericani è una delle più discusse, in special modo dalla campagna elettorale dell’oggi presidente USA Donald Trump, il quale ha propagandato la folle idea di innalzarvi un muro (a spese degli abitanti a sud di esso).

Al posto del muro di Trump, invece, è stata tesa la rete di Borg: è così che all’inizio di questo mese di luglio ha avuto luogo il “Borg Open”, un incontro tra lo statunitense Clemente Peter e il messicano Luis Mariano Aragote, rispettivamente nati nel 1996 e 1998. Nel campo improvvisato lungo il corso del fiume Tijuana, i due si sono affrontati in una partita di tennis uguale a tutte le altre che vengono disputate ogni giorno. Tranne per un dettaglio, cioè la simbolica impossibilità di cambiare campo – e quindi nazione. Il CEO del marchio di abbigliamento che porta il nome del mitico campione svedese, Henrik Bunge, ha spiegato così l’operazione: “Noi crediamo in un mondo aperto. Con ciò che siamo, ora sappiamo che non solo le reti da tennis ma lo sport in generale può unire le persone. Speriamo di poter ispirare le persone a cercare di arricchirsi con chi gli sta accanto, invece che provare a separarsene.”

Il video introduttivo della sfida, con le parole dei due ragazzi, può essere visto QUI. Il vincitore non è stato rivelato ma per questa volta è meglio così.