La visita di Ashton Carter in India

(free) – di Paolo Balmas –

Questa settimana, il segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Ashton Carter, si è recato in India per siglare un framework decennale sulla cooperazione con il Subcontinente e accelerare le trattative per la Defence Trade and Technology Initiative (Dtti), secondo il quale i due paesi svilupperanno e produrranno insieme armamenti su suolo indiano.

Il Framework era stato approvato durante la visita di Barack Obama lo scorso gennaio. L’accordo prevede altre attività che vanno ben oltre la produzione.

Infatti, nel documento si parla di esercitazioni periodiche congiunte, condivisione di informazioni, visite più frequenti dei rispettivi delegati di Stato Maggiore, attività di anti-terrorismo, cooperazione in ambito marittimo.

Gli Stati Uniti si sono impegnati a trasferire il know-how per lo sviluppo di alcuni sistemi, fra cui lo RQ-11 Raven, il drone lanciato a mano che le truppe Usa hanno ampiamente utilizzato in Iraq e in Afghanistan.

Sullo sfondo vi era anche la prospettiva per Boeing di piazzare 22 elicotteri d’attacco Apache e 15 Chinook, per un totale di due miliardi e mezzo di dollari.

Il Framework rappresenta un decisivo aumento della presenza Usa in India e nell’Oceano Indiano. Tuttavia, il mercato del Subcontinente è stato da sempre uno dei più legati a Mosca per quanto riguarda la Difesa.

Durante il recente festeggiamento per il settantesimo anniversario della sconfitta della Germania, alle celebrazioni svoltesi a Mosca, erano presenti i rappresentanti della Cina e dell’India. I due paesi e altri del Sud-Est asiatico, si sono mostrati interessati all’acquisto dei nuovi armamenti russi.

La Russia è ancora il secondo esportatore di sistemi d’arma (dopo gli Usa). Negli ultimi cinque anni ha aumentato le vendite del 37%. La Cina, l’India e l’Algeria assorbono circa il 60% degli armamenti di Mosca, che sono esportati in 56 paesi.

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