ROMA INGIUSTA CON NADAL

Oggi Roma ha commesso una grossa ingiustizia nei confronti di Rafa Nadal, e francamente mi riesce difficile capirne il motivo (e accettarlo, se fosse vero quello che sospettano i maligni). Nonostante anche dagli spalti fosse evidente ciò che la tv stava chiarendo ai telespettatori – che, cioè, i piedi di Rafa erano in condizioni spaventose, e gli rendevano ogni spostamento non solo dolorosissimo ma anche molto difficoltoso – nonostante tutto ciò, dicevo, il pubblico del Foro Italico si è schierato apertamente in favore di Juan Carlos Ferrero. Ferrero ha, sì, vinto gli Internazionali d’Italia nel 2001, ma non è che questo suo successo avesse fatto breccia nel cuore degli appassionati. Anzi: fino a oggi, siamo sinceri, il bravo Juan Carlos non se l’era quasi mai filato nessuno. Per cui è evidente che il tifo “per” lui era un tifo “contro” Nadal.
Ora, tifare contro Nadal sarebbe iniquo dovunque, visto che Rafa costituisce un esempio non solo di sano agonismo ma anche di esemplare correttezza e di amore per lo sport. Ma tifargli contro qui a Roma è addirittura mostruoso, perché Nadal non è soltanto uno che ha vinto al Foro Italico per tre anni di seguito ma è uno che a questo pubblico ha offerto alcuni fra i momenti più alti e indimenticabili di spettacolo mai visti nel tennis contemporaneo. E, oltretutto, è uno che oggi, viste le sue condizioni di salute, avrebbe potuto decidere di non scendere in campo o di ritirarsi quando il dolore s’era fatto intollerabile. Rafa ha invece deciso di bere fino in fondo il calice della sofferenza per rispetto nei confronti del suo avversario e di quello che giudicava essere il “suo” pubblico. Non è stato ripagato come avrebbe meritato.
Perché? Enzo Ferrari, uno che se ne intendeva, era solito dire che “gli italiani perdonano tutto, tranne il successo”. A dargli retta, il motivo del comportamento del pubblico potrebbe dunque essere stato proprio la voglia di vivere un’edizione degli Internazionali che non avessero un vincitore ancor prima di cominciare. Non la condividerei, una spiegazione del genere, ma potrei anche accettarla. Mi auguro invece che non sia vero quanto qualcuno sospetta: che, cioè, il tifo “contro” Nadal fosse il tifo “per” Federer, e che il tifo “per” Federer fosse non il tifo per il mitico numero 1 del tennis mondiale ma quello per l’amico di Francesco Totti.