BRAVO SIMONE

Simo esce con qualche rimpianto e persino un filo di amarezza, ma io credo invece che debba andare fiero del suo torneo. Non soltanto perché ha stravinto i due match che erano alla sua portata ma anche perché, sebbene venisse dalla prima grande finale della sua giovane carriera, s’è presentato al Foro Italico con la giusta tensione nervosa, né vuoto né gonfio. Segno che ha la testa giusta e che è in buone mani.
Certo, un po’ tutti c’eravamo illusi che il momento magico potesse proseguire anche a Roma, che la recherche du temps perdu stesse per finire, che davvero questo ragazzo bolognese desse carne ai nostri sogni e cibo alla nostra fame, che l’occasione offerta dalla scomparsa di Nadal dalla parte bassa del tabellone gli schiudesse addirittura le porte della finale. Un’illusione, appunto. Che però non annerisce nella disillusione, perché Bolelli è sulla retta via e sta compiendo il suo cammino nell’unica maniera possibile: un passo alla volta. Da quando si è messo alle spalle l’ultimo infortunio ha fatto progressi costanti e consistenti. Altri ne farà, e nel frattempo accumulerà anche quell’esperienza che gli permetterà di gestire meglio i punti importanti dei match che lo vedono opposto ad avversari più forti di lui.
Il Foro Italico saluta Simone e gli dà appuntamento all’anno prossimo. Io sono pronto a scommettere che si ripresenterà qui come testa di serie.