SPERIAMO CHE STAVOLTA TOMMASI CI AZZECCHI!

Che le cose si sarebbero messe male l’avevo capito ieri pomeriggio, venerdì, quando la dogana russa aveva nuovamente rinviato la consegna delle maglie preparate dalla ADPromo, l’azienda che gestisce il merchandising della FIT, per “brandizzare” gli 80 tifosi italiani venuti fino a Mosca a sostenere la squadra azzurra nella difficilissima difesa del titolo mondiale. “Ve le diamo martedì”, aveva detto il doganiere a Christian Milici dopo aver per tre giorni in fila promesso di dargliele all’indomani. (Bel paese, la Russia. In sviluppo vertiginoso. Burocrazia esclusa, evidentemente. Quella è ancora da cortina di ferro).
Sapevo che restava pur sempre il trombettiere, ma certo non era di buon auspicio scoprire in extremis che non sarebbe stato possibile macchiare d’azzurro la tribuna come progettato. E quando ho visto Francesca mettere in rete non solo quel tocchetto elementare ma anche la lucidità con la quale aveva imbavagliato la numero 5 del mondo Chekavtadze, ho visto confermato quel che la mia inguaribile superstizione mi aveva suggerito. Persino il trombettiere ha smesso di suonare la fanfara dei Bersaglieri.

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Non abbiamo ancora perso, intendiamoci. Nel tennis non si può mai dire, finché l’ultimo punto non è stato giocato. Ma la situazione è così difficile che neppure la grandissima carica di queste meravigliose ragazze può far intravedere una rimonta di quelle che le hanno rese celebri. Qualunque cosa accada, comunque, il “grazie!” che il tennis italiano deve rivolger loro non sarà meno forte e sentito. Pur se andasse definitivamente male, la azzurre sarebbero campionesse del mondo 2006 e vicecampionesse 2007: quale altra disciplina sportiva, magari osannata sui giornali a prescindere dai risultati, può vantare un palmarés del genere? Ecco perché il Consiglio Federale della FIT ha deciso di attribuire un premio a giocatrici e capitano indipendentemente da quanto succederà domani.

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A proposito di giornali e giornalisti. Incontrato venerdì sera alla cena della stampa Rino Tommasi, arrivato in ritardo da Roma per colpa dell’aereo. Mi ha stretto la mano e mi ha detto “Sto benissimo!”, riferendosi a un mio pezzo che lo aveva preso un po’ di petto. “Invecchio alla grande e ti auguro di invecchiare bene come me”, ha aggiunto. Speriamo che almeno in questo ci azzecchi!