LA VERITA’ SULL’AUMENTO DELLE QUOTE

Nei giorni scorsi abbiamo pubblicato soltanto i primi commenti a un post relativo all’aumento delle quote federali per il 2009. Ora, ultimati alcuni calcoli, siamo pronti a rispondere in modo accurato e dettagliato (quanto segue figura anche fra i commenti al post originale).
Quelle apportate per il 2009 sono le prime variazioni di apprezzabile entità decise dalla FIT dal 2002 in poi. Penso che chiunque – avendolo vissuto sulla propria pelle – possa fare il confronto con quanto è variato, nello stesso intervallo di tempo, il costo della vita. Con gli aumenti di quest’anno, dunque, la FIT si limita a recuperare in una percentuale davvero minima “il potere d’acquisto” perduto nel corso dei precedenti sette anni.
Lo dico come premessa, perché non è questo il punto-chiave dell’argomento “quote federali”, prima di passare al quale mi permetto di aggiungere altre considerazioni preliminari: a) il tesseramento in Italia costa la metà rispetto a quello di molti paesi stranieri giudicati per certi versi leader, a cominciare dalla Francia (9,00 euro da noi, 19,00 oltralpe); b) tesserarsi alla Federtennis costa molto meno che tesserarsi per altre Federazioni sportive italiane che, più o meno, si rivolgono allo stesso target sociale: il Golf costa 60,00 euro, lo Sci 27,00, l’Equitazione da 15,00 a 200,00; c) la situazione non è diversa per le affiliazioni (155,00 euro nello Sci, 500,00 nell’Equitazione); d) non è vero che le “tasse” sono aumentate indiscriminatamente.
Se andiamo ad analizzare l’aumento (o meglio l’andamento, visto che in alcuni casi parliamo di riduzioni) dell’importo di queste voci negli anni, si delinea infatti la situazione di cui all’allegato “Quote federali 2002-2009”. Come è facile verificare, la tessera atleta per gli “under” costa, nel 2009, meno che nel 2002, mentre la tessera atleta “over” costa, a distanza di 7 anni, 50 centesimi in più, pari al 1,82% (l’indice Istat per il periodo supera il 16%). Anche i campionati a squadre giovanili e veterani costano meno di 7 anni fa, mentre la Serie D, che è il campionato di base cui partecipano quasi 5.000 squadre, è rimasta invariata (sempre 100 Euro) rispetto al 2002.
In effetti registriamo aumenti percentualmente consistenti solo in quelle voci il cui importo era davvero basso, tipo tessera socio, che si paga una sola volta nell’anno, da 6 a 9 Euro, o quota torneo under che è aumentata di 1 Euro da sette anni a questa parte.
Il punto-chiave, tuttavia, è un altro. Non è vero che l’entità delle tasse deve essere commisurata solo all’importanza dell’espletamento dell’attività erogata su richiesta dal contribuente. Anzi, è ferma convinzione della FIT che il prelievo fiscale debba essere utilizzato come uno dei più efficaci strumenti di indirizzo “politico”, nel senso che deve favorire, da parte delle società affiliate, i comportamenti e gli investimenti virtuosi, e viceversa scoraggiare le attività ritenute non altrettanto positive.
Tanto per fare un esempio, se in Italia vogliamo cercare di avere in futuro giocatori di livello più elevato bisogna spingere le società sportive a curare sempre di più il vivaio, ponendo un freno alla pratica dell’acquisto di intere squadre di giocatori da parte di altre società, come avveniva negli anni passati. Per fare questo sono state create una serie di nuove norme (es. la regola che limita a 6 i giocatori “stranieri” nelle squadre di serie A1 o il blocco dei trasferimenti per gli under 12 e 14) ed è stata già negli anni scorsi alzata la tassa per il trasferimento dei giocatori.
D’altro canto se fossero valida le teorie esposte in questo blog, anche la tessera giovanile e le gare a squadre giovanili dovrebbero costare quanto quelle ordinarie, visto che richiedono lo stesso tipo di prestazione da parte della FIT.
E poi le cifre smentiscono in modo clamoroso i profeti di sventura. Iniziata nel 2003, la crescita del movimento, in termini di tesserati e di attività da essi svolta, è proseguita in misura clamorosa anche nel 2008: 228.000 tesserati (+ 8,8%), di cui oltre 70.000 agonisti (+11,04%) e 31.000 non agonisti, cioè bambini delle scuole (+8,1 %); 248.725 partecipazioni ai tornei (+ 7,28 %), 5.602 squadre iscritte al campionato degli affiliati (+ 4,55 %), 3.584 squadre iscritte ai campionati giovanili (+ 4,49%) e 1.576 squadre iscritte ai campionati veterani (+ 3,14%).
Effettivamente si può comunque pensare in futuro, forse, di ridurre la tassa di trasferimento per alcune categorie di tesserati (es: i giocatori adulti di livello nc) e quindi modularla in funzione della classifica e dell’età.