MAMMA DAVENPORT TORNA IN FED CUP

Brava mamma Davenport. Lindsay è tornata a giocare la scorsa estate dopo la maternità vincendo due tornei (Bali e Quebec City): a febbraio farà parte della squadra statunitense che affronterà nel primo turno della Fed Cup la Germania. Si giocherà a La Jolla, in California, a poco più di un’ora da Laguna Beach dove la Davenport vive. Lindsay ha debuttato in Fed Cup nel 1993: è imbattuta dal 1994 e con lei in squadra gli Usa non perdono dal 1995. A richiamarla in squadra è stata Mary Jo Fernadez, ex tennista, capitano Usa e grande amica della trentunenne californiana, ex numero uno del mondo e vincitrice di tre tornei dello Slam (US Open 1998, Wimbledon 1999 e Australian Open 2000). Il circuito femminile è sempre stato frequentato da ragazzine prodigio spinte sui campi magari dalla sfrenata ambizione dei genitori: da Tracy Austin a Martina Hingis, passando per Steffi Graf e Jennifer Capriati. Senza andare tanto lontano nel tempo la lista è lunga. Le tenniste mamme si contano invece sulle dita di una mano. La più famosa è stata l’australiana Evonne Goolagong, poi signora Cawley, che nel 1980 divenne la prima madre campionessa di Wimbledon dopo Dorothea Chambers in Douglass che aveva centrato l’impresa nel lontanissimo 1914. Evonne trionfò ai Championships a 29 anni, quando sua figlia Kelly ne aveva tre, nove stagioni dopo il suo primo successo sull’erba londinese. Nel 1989 vinse un torneo Wta a San Juan la mamma peruviana Laura Arraya. Nel gennaio scorso c’è riuscita a Pattaya anche la ventisettenne Sybille Bammer: la foto con la bionda e mancina austriaca che sollevava la coppa insieme alla figlia piccola è finita sulle pagine dei giornali di tutto il mondo. La bambina si chiama Tina e nel circuito la coccolano tutti. All’ultimo Roland Garros è stata protagonista di una scena ripresa da tv e fotografi: mentre la mamma giocava, lei era seduta a bordo campo ed un’improvvisa folata di vento le aveva fatto volare via le carte con cui passava il tempo… Si sono tutti precipitati a raccoglierle mentre lei esclamava: “Zitti, mamma deve concentrarsi, sta giocando…”.