ROGER, ROGER…

Roger Federer ha dichiarato a Ubaldo Scanagatta che delle (inusualmente numerose) sconfitte da lui patite quest’anno non ne prende in considerazione due: la prima con Canas e quella con Volandri al Foro Italico. Confesso che sono rimasto di stucco. Ai miei occhi Federer non è perfetto soltanto per come gioca ma anche per come si comporta in campo e fuori e lo ritengo un esempio di bravura e di correttezza. Dunque mi sembra inconcepibile che si sia lasciato andare a una dichiarazione che sembra voler sottrarre qualsiasi merito a un avversario che ha saputo sconfiggerlo in un confronto ad armi pari.
Per dare un senso alla sua affermazione, Roger ha spiegato che quel giorno aveva deciso di rompere il legame con il suo coach Tony Roche e che, dunque, in pratica non ci stava con la testa. E allora? Starci con la testa è una delle componenti basilari del tennis, come mettere dentro il diritto o servire bene. Dunque quel match Volandri lo ha vinto con pieno merito. Tant’è vero che il giorno dopo diede una memorabile lezione anche a Berdych.
Credo comunque che la gaffe di Federer abbia una spiegazione: le parole lo hanno tradito, facendogli esprimere male un concetto che avrebbe potuto meglio formulare più o meno così: “Volandri è stato bravo ad approfittare di una mia giornata negativa dovuta a fattori estemporanei e non legati alle mie capacità sulla terra rossa”.