Roland Garros: Ostapenko si risveglia e rovescia Pliskova. Kenin in rimonta, ok Muguruza

Viene davvero la tentazione di sospettare che il sistema delle teste di serie nei Major, strutturato sulla base dei risultati raccolti dalle atlete negli eventi del tour WTA, dovrebbe invece tener conto dei soli punti guadagnati negli Slam precedenti, per rendere la griglia di partenza in qualche modo affidabile. Inaffidabile, pressoché da sempre nonostante le alte referenze, è Karolina Pliskova, seconda favorita solo sulla carta in quanto allergica alle prove più importanti del panorama tennistico internazionale. Solo un mese dopo il rovescio patito a New York nella sfida alla quasi omonima Garcia, è arrivata a Parigi una scoppola ancor più violenta, stavolta assestatale da Aliona Ostapenko.

La lettone, fino all’edizione corrente incapace di vincere un solo match al Bois-de-Boulogne eccezion fatta per i sette successi messi insieme nell’irreale cavalcata del 2017, ha banchettato sull’apatia che spesso coglie la trampoliera di Louny quando la posta si alza al massimo: appena nove vincenti, venticinque errori non forzati, nove su trenta con la seconda in campo sono i numeri di un disastro. Disastro che dev’essere stato particolarmente doloroso, nonostante la classica maschera da sfinge esibita dalla Pliskova destrimane, se l’ex numero uno ha pensato di chiudere qui la tristanzuola annata 2020. “Mi chiedete cosa ho in mente per dare uno scossone alla parte finale dell’anno – ha concisamente dichiarato Pliskova nella conferenza post partita -, ma la mia stagione potrebbe essersi conclusa poco fa“.

Voglia di reagire pochina, e un’altra deteriore tacca nel suo pessimo curriculum al capitolo eventi del Grande Slam, tornando alle considerazioni iniziali: alla ventitreesima partecipazione consecutiva da testa di serie in un Major, Karolina è stata eliminata per la diciannovesima volta da una collega provvista di classifica inferiore alla sua. E lo score a Parigi, nello specifico, piange a dirotto: in dieci partecipazioni, mai oltre il terzo turno. Centra l’infortunio che l’aveva estromessa dalla finale di Roma? Forse, ma non pare una giustificazione sufficiente.

Karolina Pliskova – Roland Garros 2020 (via Twitter, @rolandgarros)

I sorrisi sono tutti di marca lettone, e Ostapenko potrà far valere un ruolo da favorita anche nel prossimo round contro Paula Badosa Gibert, ennesima precoce carnefice del fantasma di Sloane Stephens. “Ho giocato bene – ha fatto sapere un’Aliona raggiante –, le condizioni così fresche mi hanno favorita ricordandomi colpi come il dropshot, qui molto efficaci perché la palla rimbalza bassissima. Colpi che giocavo molto bene in gioventù e che per anni sono rimasti nel dimenticatoio. Mi è riuscito tutto alla perfezione: ho provato a essere consistente senza rischiare in ogni scambio eppure mantenendo alto il numero dei vincenti. Se posso ripetere l’impresa del 2017? Allora ero una bambina e non mi conosceva nessuno. Adesso sanno come gioco e mi aspettano, ma vorrei tornare top 10, passo dopo passo“.

KENIN IN RIMONTA – Le fosche nuvole oscuranti la stella di Karolina Pliskova hanno coperto a lungo il cielo di Sofia Kenin, peraltro reduce dal terribile doppio bagel infertole a Roma da Vika Azarenka. L’americana di Mosca, cui la terra battuta è ancora chiaramente invisa – mai un quarto di finale on clay in carriera – è comunque riuscita a dare in tempo una registrata al proprio approccio dopo aver perso il primo set contro l’ottima romena Ana Bogdan, vincendo nove degli ultimi undici giochi. E, uscita viva da un primo set thriller, ha superato il secondo ostacolo anche Aryna Sabalenka: Daria Kasatkina, l’avversaria odierna sempre alla ricerca di un barlume di speranza in coda a due annate purtroppo tetre, ha inutilmente servito per la frazione sul sei a cinque, e sul sei a cinque nel successivo tie break non ha convertito un set point prima di soccombere, costretta a ingoiare la ciambella nella seconda partita.

In chiusura di programma tutto facile per Garbine Muguruza, la quale ha completato la giornata nera di casa Pliskova battendo in due comodi set la gemella mancina Kristyna, eclissatasi dopo una partenza sprint durata poco. La campionessa dell’edizione 2016 avrà ora Danielle Rose Collins, che ha chiuso il libro delle favole alla diciassettenne Clara Tauson. Il futuro della prossima star danese può attendere ancora qualche anno.

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