WTA Premier Mosca: Bencic trionfa in rimonta. Sarà lei la sorpresa a Shenzhen?

Il tabellone completo

[3/WC] B. Bencic b. A. Pavlyuchenkova 3-6 6-1 6-1

Nel combined di Mosca Belinda Bencic ha conquistato il suo secondo titolo dell’anno, e quarto in carriera, battendo la padrona di casa, Anastasia Pavlyuchenkova, per 3-6 6-1 6-1 in un’ora e 43 minuti.

Fresca di qualificazione per le WTA Finals, grazie alla vittoria di ieri con Kiki Mladenovic, la svizzera, testa di serie N. 3 e in tabellone in virtù di una wildcard (chiesta e ottenuta proprio in funzione Finals), ha coronato ulteriormente un comeback di 2 anni e mezzo, in seguito all’operazione al polso sinistro dell’aprile 2017 e alla frattura da stress al piede del marzo 2018. 

La finale opponeva stati psico-fisici potenzialmente molto
differenti: l’entusiasmo (o l’appagamento?) della rossocrociata contro la
stanchezza della russa, reduce da oltre 2 ore e mezza di battaglia con Muchova
nella seconda semifinale, e che ha complessivamente necessitato di una
settimana à la Murray con quasi 9 ore in campo per raggiungere la finale,
contro le poco più di 5 della sua avversaria, che ha anche usufruito di un bye
all’esordio.

Ventesima finale per la russa N. 40 WTA, terza a Mosca (vinta
nel 2014, persa l’anno dopo) e seconda in un mese in un Premier, dopo la
sconfitta di
Osaka
con… Osaka, che l’ha rilanciata dopo una serie di risultati
disastrosi in un’annata cominciata con il quinto quarto di finale Slam a
Melbourne ma proseguita con un non invidiabile ruolino di sole 8 vittorie in 22
partite prima del doppio colpo di coda finale, raggiunto anche grazie al
recente sodalizio con Sam Sumyk, con cui ha iniziato a lavorare in seguito al
divorzio di quest’ultimo da Muguruza. Nonostante questo, la russa finirà il
2019 con il ranking più basso dal 2008 – sarà trentesima.

Terza finale dell’anno invece per Bencic, dopo la sconfitta
di Maiorca a giugno e soprattutto dopo il trionfo di Dubai a febbraio, che l’ha
rilanciata ai piani alti assieme alle semifinali di Indian Wells, Madrid, e New
York
. Quinta sfida totale (3-1 Bencic), e secondo confronto del 2019, dopo
la facile vittoria di Bencic al primo turno di Wimbledon per 6-2 6-3, forse il
punto più basso di una striscia di 6 sconfitte di fila della Pavlyuchenkova tra
aprile e luglio.

Entrambe soffrono di una seconda deficitaria (Bencic è
quarta per doppi falli in stagione, Pavlyuchenkova ventesima ma con medie
simili, superiori ai 4 a partita), ma la risposta della svizzera è nettamente
superiore (solo Azarenka e Serena hanno vinto più punti di lei sulla seconda
avversaria, fra le giocatrici con almeno 30 match all’attivo). Quod erat
demonstrandum, un gratuito con la battuta, unito ai colpi subito più centrati
della russa, hanno dato il break immediato a Pavlyuchenkova, in un incontro che
si preannunciava scevro di gesti bianchi, fra 2 delle colpitrici più toste del
circuito, la russa per potenza, la svizzera per timing.

Da par suo, la russa si è resa poco attaccabile, iniziando
con 12 prime in campo su 13, e avventandosi sulle risposte corte della
svizzera. Nonostante questo, Bencic si è immediatamente procurata una palla del
contro-break con una poderosa risposta vincente di dritto lungolinea, ma la
padrona di casa l’ha annullata piegandole il braccio con la sua spinta piatta e
belluina al corpo della più quotata avversaria, impossibilitata ad aprire
angoli.

Incapace di sfondare, anodina con la seconda, la
rossocrociata ha perso sicurezza anche col fidato rovescio, trovando continuità
solo con il servizio slice da destra, contro un’avversaria che vedeva una
pallina affetta da idrocefalia, soprattutto sul lato del dritto. Una risposta
vincente con il fondamentale ha dato alla russa una palla del 5-2, ma Bencic si
è salvata con un bel rovescio al volo, prima che Hawkeye ne salvasse una
seconda e un rovescio lungo di Pavlyuchenkova una terza. Sopravvissuta a 9
minuti di game, la testa di serie numero 3 ha vanificato una palla del pareggio
con un pessimo dritto in rete, e ha continuato con beneficenza regalando il set
con 3 doppi falli nel nono game.

La corrente si è però invertita in fretta, e nettamente. Anche il secondo parziale si è infatti aperto con un break, ma stavolta di Bencic, brava a sfruttare 4 errori di rovescio della russa prima di mettere la testa avanti per la prima volta con un vincente bimane. Subito chiaro l’atteggiamento più propositivo della favorita, in particolare con il colpo in uscita dal servizio, ora molto più anticipato per muovere Pavlyuchenkova, di suo molto più fallosa, forse per le fatiche dei giorni scorsi, ma anche per una profondità molto maggiore trovata dalla sua avversaria. Un doppio fallo e un dritto in corridoio hanno dato l’1-3, 0-40 a Bencic, subito rapace nello scatto in avanti che le ha dato il doppio break e di fatto il set, finito su un altro break a zero con la ciliegina avvelenata di un doppio fallo.

LA “RACE” DEFINITIVA:

Bencic chiude al settimo posto nella Race per Shenzhen

E che la benzina fosse finita per davvero è stato chiaro
anche all’inizio del terzo, perché la russa non ha virtualmente più fatto un
punto, cedendo i primi 7 (13 di fila considerando la fine del precedente, 29 su
37 nel macro-periodo) per lo 0-1, 0-40 Bencic, brava a buttare sale nella
ferita alla seconda chance e a prendersi pure il 4-0 in un finale francamente
incommentabile da TKO. Pavlyuchenkova ha evitato il bagel nonostante 2 doppi
falli, ma nulla ha potuto fare se non rassegnarsi quando la sua ultima risposta
si è spenta a metà rete. 

Con questa vittoria Bencic chiude la Race al settimo posto, superando Svitolina all’ultima curva e pareggiando il best ranking pre-infortunio, e si prepara al meglio per le Finals di Shenzen. Quasi un anno fa a quest’ora la svizzera giocava un torneo ITF da 80.000 dollari a Las Vegas, mentre fra una settimana sarà fra le 8 migliori del circuito. Brava davvero.

Tommaso Villa