US Open: Federer stende Goffin e vola ai quarti a velocità di crociera

da New York, il nostro inviato

[3] R.Federer b. [15]D.Goffin 6-2 6-2 6-0

Pare evidente che Roger Federer sia tornato quello migliore. Relativamente a questa parte finale di carriera, s’intende, il che vale anche per i suoi grandi rivali Nadal e Djokovic. Troppo spesso si sentono paragoni senza senso con cinque, dieci, nel caso dello svizzero anche quindici anni fa. Quel Federer che si muoveva come un giaguaro e faceva i buchi con ogni dritto, quel Nadal che pressava come un alieno e non sbagliava letteralmente mai, quel Djokovic che era come un elastico umano ma con un fucile al posto del rovescio bimane, non li rivedremo mai più. O forse solo per brevissimi scampoli di partita. Quello che abbiamo la fortuna di vedere adesso è lo spettacolo di tre fenomeni che si sono evoluti nel tempo, tendenzialmente tutti verso l’attacco, con qualità diverse, in certi comparti tecnici e fisici peggiorate, in (molti) altri migliorate.

Il gran Federer versione 2019 che si è trovato di fronte David Goffin oggi pomeriggio a New York, semplicemente, per il tennis ordinato, bello, pulito e geometrico del belga (che aveva più che ben figurato finoira nel torneo) è risultato incontenibile. Giusto il tempo di un break subìto sull’1-1 del primo set, che evidentemente lo ha pungolato, e Roger è partito in quarta piazzando un terrificante parziale di 17 game a due.

Lo splendido passante lungolinea di rovescio con cui ha chiuso la partita al secondo match-point è stato solo l’ultimo colpo di una prestazione praticamente perfetta (salvo un contro-break regalato a inizio secondo set con un doppio fallo), durante la quale Federer non ha nemmeno avuto bisogno di magie fuori dal normale. Si è “semplicemente” limitato a uno strepitoso tennis a tutto campo, attacchi in spinta costante, chiusure puntuali a rete, dritti esterni imprendibili. 35 vincenti, 17 errori (dei vincenti, 14 sono stati dritti). Goffin spettatore impotente, ha anche sbagliato tanto (8 vincenti, 17 errori), ma quando hai di fronte una furia simile, dove inizino i tuoi demeriti, o quanto siano dovuti alla qualità dell’altro, è difficile stabilirlo.

Roger Federer – US Open 2019 (foto via Twitter, @usopen)

Siamo a 56 quarti di finale Slam, 13 qui a New York, numeri che rasentano l’incredibile. Non si vede (a meno di avvenimenti straordinari in negativo per lo svizzero e in positivo per loro) come Grigor Dimitrov o Alex de Minaur, che giocano per incontrarlo, possano impedirgli di arrivare in semifinale.

Oltre alla ovvia soddisfazione, a fine partita Roger ha scherzato con il pubblico: “Oggi è andata alla grande, mi sentivo proprio bene. David non ha avuto una delle sue migliori giornate, mentalmente ho avuto davvero buone sensazioni. Ottimo livello, bella atmosfera, bella giornata, sono ovviamente molto contento. Ci sono fasi nella carriera in cui è dura, ma se sei ottimista, e ti fai stimolare dalle esperienze, è una vita bellissima. Certo il successo aiuta, non è che uno può dire che adora giocare a tennis se viene preso a calci nel culo ogni partita! (risata generale)“.

Uno sguardo anche al torneo femminile, e al bell’episodio che ha visto Osaka e Gauff protagoniste: “Stavo guardando il match di Naomi e Coco sul telefono, ma ero giù di batteria e non avevo il suono. Ho rivisto la fine e quella bella scena dopo, mi è piaciuta tanto. Anch’io sono un tipo emotivo, per esempio battere in questo modo un amico come David ha a che fare anche con aspetti emotivi, spero che abbia un gran finale di stagione. Le mie ragazze hanno 10 anni, stanno arrivando a quell’età, io mi ricordo di com’ero a 15 anni, un disastro! Se rimarrà positiva, Coco guardando al lungo periodo potrà godersi una grande e lunga carriera”.

Quindi un po’ di avanspettacolo: Se posso riuscire a tirare una pallina a una persona precisa dal secondo anello in su? Voi cosa ne pensate? Credo di farcela a metterla vicino, proviamo a mirare il box della ESPN, quei ragazzi hanno una buona presa! Il problema è che da qui non posso metterla piano, devo spararla forte, meglio che si preparino! (primo tentativo: ci va vicino, ndr). Ok, la signora con la bandiera viola adesso, vado! (la mette giusta: esplode lo stadio!, ndr)“.

Il tabellone maschile completo (con tutti i risultati aggiornati)