US Open: Berrettini avanti, più di grinta che di qualità

da New York, il nostro inviato

[24]M.Berrettini b. J.Thompson 7-5 7-6(5) 4-6 6-1

Nel pomeriggio caldo di New York, sul campo 9, dove è molto bello vedere le partite perchè si sta a due metri dai giocatori, Matteo Berrettini ha risolto con qualche patema, e bravura, i problemi che gli ha proposto il baffuto Jordan Thompson. Un bel terzo turno per l’azzurro, che sta dando continuità al suo rientro dopo la storta alla caviglia rimediata in allenamento a luglio.

Partita non straordinaria, onestamente, in cui i due hanno sbagliato molto entrambi. Matteo ha recuperato il primo set da 5-2 sotto, il secondo da 5-3 sotto nel tie-break, ha perso il terzo con un break un po’ regalato, e ha dominato nel quarto. Anche con Gasquet era andata più o meno così, però oggi Berrettini ha pagato un minimo di discontinuità al servizio (13 ace solamente, 56% di prime in campo, non numeri esaltanti per uno che ha la sua “castagna”), e in generale parecchi errori. Ma nei momenti importanti ha saputo metterla sulla grinta, lottando senza perdere la concentrazione, e piazzando i suoi dritti a sventaglio con buona incisività.

42 vincenti, 53 gratuiti per l’azzurro (28-54 Thompson), si può capire che non è stato un livello altissimo. In qualche frangente, Berrettini ha anche commesso dei doppi falli (5 in tutto), uno dei quali gli è costato il break preso nel primo set, insieme a una brutta palla corta. Jordan era un avversario onesto e nulla più, però le due-tre cose che faceva le sapeva fare bene, in particolare il classico schema servizio esterno – dritto dall’altra parte. Di rovescio, non straordinario (qualche buon lungolinea però), bravo a tenere bassi i passanti. Matteo ha dovuto sudarsela, stringendo i denti, da match come questi, non belli da vedere nè da giocare, la cosa migliore che si può ricavare è portarli a casa.

Nell’ottica della costante crescita di Berrettini durante gli ultimi due anni, è comunque importantissimo essere capaci di vincere pur non esprimendosi al massimo. Fisicamente, poi, Matteo è sembrato definitivamente recuperato. Il prossimo impegno, contro Popyrin o Kukushkin, non è proibitivo.

“Non ha giocato il suo miglior tennis“, ha detto Vincenzo Santopadre alla fine. “Però ha vinto 6-1 il quarto, non possiamo lamentarci. Credo si possa passare anche il prossimo turno, senza sottovalutare chi passerà tra Popyrin e Kukushkin. Il match è stato difficile dal punto di vista mentale, ha dovuto adattarsi a condizioni più difficili del previsto, è stato bravo a non mollare nessuna palla, stando lì con la testa anche se non si sentiva al top