Queen’s, si qualificano Mahut e Bublik. Karlovic assaggia la sua medicina

dal nostro inviato a Londra

Dopo una domenica partita a rilento per colpa della pioggia, i quattro nomi mancanti vanno a completare il tabellone dell’edizione 2019 dei Fever-Tree Championships. I promossi alla settimana da 500 punti ATP del Queen’s sono Nicolas Mahut, Alexander Bublik, Aljaz Bedene, e il tennista di casa James Ward, già accoppiati ai loro prossimi avversari.

A livello di intrattenimento puro, il miglior incontro è stato quello da due set con cui Bublik ha superato Tommy Paul sul campo numero 6, le cui tribune si riducono a quattro panchine in legno. Il resto degli spettatori si è goduto l’incontro dal balcone o dalla veranda, visto che tra i palazzi che circondano il club e la riga di gesso dell’out passano giusto una staccionata e un vialetto di ghiaia. Gli stessi palazzi, appena dopo il match point, sono stati scavalcati da un rabbioso home run di Bublik, che ha sfogato sulla pallina la frustrazione di una partita disturbata a lungo da raffiche di vento intermittenti. Se non altro gli spostamenti d’aria sono valsi come scusa al kazako per provare di nuovo il servizio dal basso, stratagemma accolto dagli applausi (chissà se lunedì ci cascherà anche Diego Schwartzman).

Il pubblico ha riservato però il vero trattamento da star a Mahut, vincente al terzo set su un tenace Alejandro Davidovich Fokina nonostante la macroscopica differenza di età di quasi diciotto anni. Lo spagnolo classe 1999 non ha certo il gioco dell’erbivoro classico, eppure appena due stagioni fa riuscì a sollevare il titolo junior di Wimbledon e la sua capacità di adattarsi all’erba ha dato grattacapi anche a un esperto del verde come il francese. Seguito da una piccola ma fedelissima claque, Mahut ha maneggiato la palla come lo si vede fare purtroppo per pochissime settimane l’anno – non a caso al Queen’s fu finalista nel 2007, quando il torneo era ancora di categoria 250, e andò addirittura a un punto dal titolo contro Andy Roddick. Tornerà in campo tra poche ore, opposto al martello di Frances Tiafoe.

Si è invece visto negare la promozione al main draw Ivo Karlovic, altro ex secondo posto al torneo (nel 2005, sempre dietro Roddick). James Ward lo ha battuto senza concedere neppure una palla break, aggiungendosi così agli altri quattro rappresentanti della Gran Bretagna nel torneo del circolo coronato. Per il trentaduenne londinese, ispirato dall’aria di casa, si tratta di un ritorno al circuito maggiore dopo quasi due anni di distanza: l’ultima presenza era arrivata proprio nella stagione su erba del 2017, a Wimbledon. Per provare ad aggiornare anche la data dell’ultima vittoria – che risale sempre allo Slam verde, edizione 2015 – dovrà vedersela con Gilles Simon. Successo anche per l’ex britannico Aljaz Bedene, ormai tornato a battere bandiera slovena (e quindi piombato nel disinteresse generale).

Risultati:

[WC] J. Ward b. [4] I. Karlovic 7-6(4) 6-4
A. Bedene b. [2] R. Carballes Baena 7-6(5) 3-6 6-1
[3] A. Bublik b. T. Paul 6-4 7-6(4)
[WC] N. Mahut b. A. Davidovich Fokina 7-5 4-6 6-3

Il tabellone completo