Superlega> Play off: La Lube di un soffio su Verona

Cucine Lube Civitanova – Calzedonia Verona 3-2 (32-30/25-20/22-25/23-25/18-16)
Civitanova: Sokolov 27, Kovar, D’Hulst, Marchisio (L), Juantorena 19, Massari, Stankovic, Diamantini 1, Leal 28, Cantagalli, Cester 4, Simon 12, Rezende 4, Balaso (L). All.: De Giorgi – Camperi
Verona: Pinelli, Giuliani (L), Kaziyski 22, Alletti 9, De Pandis (L), Marretta, Birarelli, Boyer 19, Spirito 1, Manavinezhad 12, Sharifi 1, Solè 14, Magalini . All.: Grbic – D’Amico
Arbitri: Goitre – Piana
Vince Civitanova la prima sfida dei quarti di finale scudetto, lo fa all’ultimo respiro ai danni di una Calzedonia mai doma. La Lube viaggia sulle montagne russe in quanto ad efficienza in tutti i reparti, crea e disfa con troppi errori, soprattutto in battuta, e non chiude il match quando ne avrebbe le possibilità. Verona ha il merito di non cadere mai in depressione, anche quando sarebbe legittimo, si rimbocca le maniche e lavora tutti i palloni fino alla fine rischiando il risultato a sorpresa. Gara due sarà sicuramente un’altra battaglia con esiti del tutto imprevedibili
LA GARA
La Lube mete subito in chiaro le proprie intenzioni, prima Simon poi Leal dai nove metri obbligano Verona ad un superlavoro in ricezione e si prendono il più quattro in avvio di match. L’adattamento degli scaligeri non è immediato né sufficiente, Civitanova sin troppo agevolmente si prende un vantaggio di più nove. Grbic prova a cambiare le sorti fermando un abulico Kaziyski per lasciar spazio a Marretta in seconda linea: il tentativo sortisce gli effetti desiderati, e Verona dimezza lo svantaggio prima del rientro del bulgaro in prima linea. Da set troppo facile, per la Lube il parziale diventa improvvisamente difficilissimo, con Leal falloso in ricezione. L’aggancio di Verona non è un abbaglio, ma una realtà basata sulla solidità a muro di Solè e da una battuta improvvisamente efficiente; sul 20 pari è un’altra partita, il 22 è il numero del sorpasso scaligero, di breve durata, ma anche quello della reazione della Lube che torna affannosamente a combattere. Il parziale si allunga, il punto a punto si protrae sino all’incomprensione tra Spirito ed Alletti che vale il 32-30. Si riprende da dove si era terminato, con le due formazioni che si scambiano colpi senza una supremazia chiara ed evidente; la sensazioni di campo parlano a favore di Verona, ma la Lube non molla gli avversari rimanendo a braccetto per tutta la prima fase del parziale. La discesa, improvvisamente, si apre di fronte ai ragazzi di De Giorgi; prima un leggero pendio, poi il dislivello giusto per correre via e che vale il più cinque in vista del traguardo. Verona si spegna lentamente, non è un crollo ma un lento arrendersi nelle scelte e nei fondamentali; per la Lube è 2-0. Canovaccio immutato anche nel terzo set, sostanziale equilibrio nella prima fase tra le due formazioni poi Civitanova prende il largo. Ci pensa Goitre con qualche decisione dubbia a risvegliare l’orgoglio scaligero, la reazione porta l’aggancio ospite al punto 14; si apre una fase di assoluto equilibrio con le due formazioni che non riescono a prendere un vero sopravvento, tutto rimandato alla volata finale. Dal cilindro esce il coniglio di Kaziyski che vale il set per Verona. Lo schiaffo la Lube lo sente e lo accusa, il quarto set si apre con Verona davanti per meriti personali e grazie anche ai troppi errori dei padroni di casa. La reazione della Lube arriva, in modo faticoso e farcita da troppi errori dai nove metri, ma arriva; Verona non scappa, ma non molla, la testa avanti è sempre la sua, con ordine e pochi errori. Il primo risultato concreto della rincorsa si tocca con mano al punto diciotto, l’ace di Juantorena vale l’aggancio, quello di Sokolov al punto ventuno vale il primo sorpasso nel parziale; ma non è finita, Verona effettua il controsorpasso con Kaziyski in vista del filo di lana, quello utile a permettere a Solè di firmare il pareggio. Il tie-break trova riserve nascoste di adrenalina nei ragazzi di De Giorgi, la Lube parte meglio e prende il più due al giro di campo: un rosso a Stankovic e Birarelli in panchina serve a far girare il punteggio in vista del traguardo e ad alzare la temperatura della sfida. E’ testa a testa fino alla fine, ci vogliono le magie di Balaso e Bruno per mettere al parola fine al match.
Marco Benedetti