Kvitova cala il tris con Buzarnescu, l’altra superstite (Cocchi). Zverev è in finale a Monaco. Estoril, c’è Tiafoe per il titolo (La Gazzetta dello Sport)

Kvitova cala il tris con la Buzarnescu, l’altra superstite (Federica Cocchi, La Gazzetta dello Sport)

Un anno fa aveva assistito al torneo di casa, a Praga, da spettatrice. Petra Kvitova era ancora alle prese con il recupero dall’operazione alla mano sinistra. Un intervento che le aveva riaggiustato tendini e nervi recisi dalla coltellata che un ladro le aveva inferto dopo essersi introdotto in casa sua a Prostejov, in Repubblica Ceca, dove stava trascorrendo le vacanze di Natale nel 2016. Ieri Petra, di nome e di fatto, vista l’incredibile forza di volontà dimostrata per tornare, ha sollevato il terzo trofeo della stagione dopo San Pietroburgo e il Qatar Open. Per la 28enne è il 23° titolo in carriera su trenta finali disputate. Una finale intensa, chiusa solo al terzo set contro un’avversaria molto più tosta del previsto, Mihaela Buzarnescu, che in semifinale aveva eliminato in tre set Camila Giorgi. Un miracolo della volontà e un pizzico di fortuna per la ceca che, due anni fa, se non fosse stata tempestivamente soccorsa e operata avrebbe dovuto abbandonare la carriera. La due volte campionessa di Wimbledon, rientrata nella Top-10 e che con la stagione su terra davanti rosicchierà senz’altro altre posizioni del ranking, è consapevole anche di quanto sia stata fortunata a sopravvivere a quell’attacco. «Ora apprezzo la vita in tutte le sue sfumature — ci aveva raccontato poco prima di Wimbledon —, cerco di godermi ogni gioia e non disperarmi per le cose meno importanti. La vita è il nostro regalo più prezioso». Appena il tempo di festeggiare con il pubblico di Praga, e la Kvitova è volata subito a Madrid dove entra in campo nel tardo pomeriggio contro l’ucraina Lesia Tsurenko. Ma se quello di Petra è stato un ritorno frutto di forza e determinazione, non è certo da meno quello della romena Buzarnescu che con la finale di ieri sale al suo best ranking di numero 33 al mondo. Un percorso accidentato per la 30enne romena. Mihaela era una promettente tennista, arrivata fino al numero 4 al mondo tra le Under 18. In quel momento, però, un infortunio l’ha tenuta fuori sei mesi e ne ha frenato bruscamente la carriera. Niente più sponsor, una strada tutta in salita, ma tanta passione. Al ritorno alle gare niente girava per il verso giusto: Mihaela doveva pagarsi tutte le trasferte, ma non guadagnava abbastanza, ed era anche senza coach. Nonostante tutto, nel 2012 era riuscita a risalire la china fino al numero 140 del ranking ma ancora una volta si è dovuta fermare, stavolta per colpa delle ginocchia. Altre operazioni, recupero, e il rientro dopo due anni. Sfortuna finita? Neanche per sogno perché, dopo le prime soddisfazioni, è stata costretta a fermarsi ancora per infortunio. Due operazioni alle ginocchia e il pellegrinaggio tra i migliori specialisti al mondo, compreso il medico che ha rimesso in piedi più volte Nadal. «Dopo i due interventi — ha raccontato —, non ero sicura di poter continuare a giocare e mi sono iscritta all’università. Dovevo pensare a un piano B per andare avanti con la mia vita». La Buzarnescu si è laureata in Scienze dello Sport a Bucarest poi ha ripreso la racchetta, solo per passione. L’anno scorso però le ginocchia non hanno più dato problemi e lei è ripartita alla grande, prima con gli Itf (ne ha vinti quattro di fila), poi con i primi tornei Wta. Una lenta e costante scalata del ranking, dal numero 500 fino al 33 che occuperà da domani. E da oggi anche lei è impegnata a Madrid, dove potrebbe prendersi il lusso di mandare a casa la rientrante Maria Sharapova.

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Zverev è in finale a Monaco. Estoril, c’è Tiafoe per il titolo (La Gazzetta dello Sport)

Nel duello tutto Next Gen tra Alexander Zverev e Hyeon Chung, il trionfatore delle Finals di Milano 2017, passa il tedesco numero 3 al mondo che raggiunge così la finale a Monaco di Baviera, dove oggi trova il connazionale Philipp Kohlschreiber. Sascha, reduce dalla semifinale nel 1000 di Montecarlo, ha centrato la prima vittoria al terzo tentativo sul sudcoreano numero 22 al mondo battendolo in due set. Oggi Zverev, che ha compiuto 21 anni il 20 aprile, gioca la sua undicesima finale. Da quando è passato professionista nel 2013, il tedesco ha conquistato sei titoli, cinque dei quali lo scorso anno. Tra questi anche due Masters 1000: gli Internazionali di Roma e Montreal.

Dopo il primo titolo Atp conquistato a Delray Beach, Frances Tiafoe si gioca la possibilità del bis oggi al torneo di Estoril, dove affronterà Joao Sousa. Il 29enne portoghese, numero 68 del ranking, dopo aver eliminato a sorpresa nei quarti il britannico Kyle Edmund ha superato in tre set in più di due ore il 19enne greco Stefanos Tsitsipas, finalista domenica scorsa a Barcellona, protagonista negli ottavi dell’eliminazione del sudafricano Kevin Anderson, numero 8 del mondo.