Indian Wells: Cilic saluta il torneo, sorpreso da Kohlschreiber

[31] P. Kohlschreiber b. [2] M. Cilic 6-4 6-4 (Matteo Marinucci)

Si interrompe il percorso del numero due del seeding Marin Cilic, sconfitto dalla testa di serie n. 31 Philipp Kohlschreiber con un duplice 6-4 6-4. Partenza con il freno a mano del numero 3 del mondo, lento negli spostamenti laterali e impreciso negli impatti, che perde il servizio nel secondo gioco, in cui risaltano una stecca e un doppio fallo. Kohli gioca un buon inizio di partita, tiene senza indietreggiare la diagonale di rovescio e spinge quando può con i fondamentali. Il campione dello US Open 2014 sbaglia molto, ma riesce a salire di livello sul 3-1 a proprio sfavore e, giocando un paio di punti a tutto braccio, si procura due palle break, che non riesce però a concretizzare. È l’unico sussulto del set di un Cilic molto incostante. Kohlschreiber non trema al momento di servire per il primo parziale e chiude 6-4, bravo a mantenere il break iniziale.

Neanche il tempo di iniziare il secondo set è già si nota che la musica è cambiata. Cilic è più brillante nel gioco di gambe, impeccabile al servizio (a referto 18 punti consecutivi contando anche il primo set), i suoi colpi sono ora precisi e potenti, e con un parziale di sette punti a uno ottiene due palle per il 2-0, ma il tedesco non molla e le annulla (4 le palle break non sfruttate dal croato). Nonostante ciò, il break per il croato sembra questione di minuti, ma accade il contrario. Kohli torna ad impattare splendidamente un paio di risposte che fulminano Cilic (0-30), capisce che è la sua occasione e gioca un gran game; il croato va fuori giri e perde la battuta a 15. Come era già accaduto nel primo set, dopo il break il numero 37 del mondo mantiene il vantaggio senza avere il “braccino” e chiude 6-4, estromettendo dal torneo il secondo favorito del tabellone. Un Cilic incostante e abbastanza falloso (e solo per piccoli tratti incisivo) gioca una partita non pessima, ma comunque al di sotto della sufficienza, contro un ottimo Kohlschreiber, molto solido in tutti i fondamentali e autore di alcuni punti da highlights. Il tedesco ora conduce per 7-4 negli scontri diretti e agli ottavi affronterà il francese Herbert (n. 93 ATP) (3-1 per il tedesco i precedenti), che ha beneficiato del ritiro di Gael Monfils.

GLI ALTRI INCONTRI (Raffaello Esposito)

I rimanenti incontri completano gli ottavi della parte bassa del tabellone. A disputarli sono giunti con merito un lucky loser e ben tre qualificati, uno dei quali è ancora quel Marcos Baghdatis che battagliava contro Agassi all’inizio di “Open”.

Si comincia allo Stadium 2 sotto il sole delle 11 locali con l’incrocio francese fra Gael Monfils (42 ATP) e Pierre Hugues Herbert (93 ATP). Il match propone uno scontro di stili sempre più raro nell’atomico e impersonale tennis moderno, quello fra l’attaccante e il ribattitore. Si trattava di una prima volta ed è stato Herbert ad aggiudicarsela.

Nel primo gioco il filo logico dell’incontro appare subito esplicito, Herbert vola 40-0 attaccando la rete e appena smette il game finisce ai vantaggi. Monfils lo capisce subito e spara forte e lungo inchiodando l’avversario sulla riga di fondo dove è inoffensivo. Quando Gael brekka facile con un gran drittone il destino del set appare segnato ma a quel punto succede qualcosa ai suoi muscoli di seta. Smette di muoversi, colpisce solo a distanza di braccio e raccatta appena una manciata di punti. Sotto 2-5 in un amen Monfils chiede l’intervento del fisioterapista per un dolore alla parte bassa della schiena, poi getta il suo ultimo turno di battuta e scompare nel ventre dello stadio. Quando si riprende una sua corsa in avanti, cauta e goffa per una gazzella come lui, fa ben comprendere che il guaio persiste. Stando così le cose il problema di Herbert è solo quello di superare i tre scambi e non lasciarsi irretire dalla situazione. Qualcuno ricorderà al proposito un lontano Fognini-Montanes al Roland Garros 2011. Ma non ce ne sarà bisogno perché nonostante ci provi, Gael non riesce proprio a servire e quando commette il doppio fallo dell’1-3 abbandona. Finché c’è stato match è stato un piacere vedere le tattiche da attaccante puro di Herbert, ottime in particolare le traiettorie in kick da doppista e l’efficacia della seconda palla, secondo Jack Kramer il colpo più importante di un campione. Primi ottavi di finale in un master 1000 per lui, Kohlschreiber, vincitore a sorpresa su Cilic, farà meglio a non sottovalutarlo.

Al termine del derby transalpino e a pochi metri di distanza tocca a Leo Mayer (47 ATP) rispettare il pronostico battendo Taro Daniel (109 ATP). Il venticinquenne giapponese era chiamato alla conferma dopo la vittoria contro Nole, o quello che a molti è parso il suo fantasma. E invece è bastato un solido Mayer per derubricare l’impresa passata a semplice casualità. Entrambi i contendenti prediligono le manovre da fondo ma le similitudini finiscono qui. L’argentino si affida a potenti sbracciate senza troppe concessioni al gioco di fioretto mentre il giapponese cerca di prevalere di ritmo sfruttando la forza dell’avversario. Il risultato è un equilibrio costante che Mayer spezza di esperienza al decimo gioco con il break che gli vale il primo set. Daniel si mette in difficoltà da solo non chiudendo due smash consecutivi – il secondo facile facile – che sarebbero valsi il 30-0. Quando invece spedisce in rete il terzo il leone annusa l’aria e sente l’usta della preda, va 15-40 con un lungolinea rovescio a tutta e nella lotta ai vantaggi che ne segue si procura la palla buona con un attacco in controtempo. È la fine prima della fine, a Daniel non riesce più nulla, a Mayer tutto. Scappa rapido sul 5-0, concede l’onore delle armi e chiude 6-1. Per lui agli ottavi uno fra del Potro e Ferrer.

(in aggiornamento)

Risultati:

P.H. Herbert b. G. Monfils 6-2 3-1 rit.
L. Mayer b. [Q] T. Daniel 6-4 6-1
[31] P. Kohlschreiber b. [2] M. Cilic 6-4 6-4
[6] J.M. del Potro vs [29] D. Ferrer
[32] M. Raonic vs J. Sousa
[Q] M. Baghdatis vs [LL] D. Sela
[18] S. Querrey vs [Q] Y. Bhambri
[8] J. Sock vs [28] F. Lopez