Cyber-attacco alle pensioni giapponesi. Un attacco a Shinzo Abe?

– di Paolo Balmas –

Lo scorso 1 giugno 2015, Toichiro Mizushima, presidente del Servizio Pensioni del Giappone ha rivelato durante una conferenza stampa che il sistema che gestisce il suo istituto ha subito un attacco che ha permesso il furto dei dati appartenenti a oltre un milione di pensionati.

Alla conclusione si è alzato in piedi e insieme al suo staff si è chinato in segno di scuse di fronte a telecamere, fotoreporter e soprattutto di fronte al Giappone.

Non è la prima volta che accade. Circa dieci anni fa, nel 2007, proprio durante il primo governo Abe, si era verificata una perdita consistente di dati sensibili. Al tempo dovettero essere ricostruiti i profili dei pensionati che avevano subito l’attacco, uno ad uno. Il fatto aveva fortemente contribuito alla caduta del governo.

Un attacco analogo si ripresenta dopo anni, sotto lo stesso Primo Ministro.

È solo una coincidenza?

Per comprendere il peso economico e politico del sistema pensionistico giapponese bisogna prima di tutto dare uno sguardo alla popolazione.

Login

oppure

Iscriviti per accedere a tutte le notizie