TENNIS GIOVANILE …. CHE VERGOGNA !

In qualità di amante di questo splendido sport nonchè di papà di due giovanissimi tennisti sento il dovere di denunciare apertamente lo stato “pietoso” in cui versa il tennis giovanile. Non parlo dell’aspetto tecnico bensì di quello molto più importante, sopratutto in relazione alla giovane età dei praticanti ………quello “comportamentale”. Ho appena concluso la mia esperienza di spettatore interessato al torneo di macroarea sud che si tiene ancora questi giorni a Brindisi. Ciò che ho visto in prima persona fuori e dentro il campo ha dell’incredibile. Ho difficoltà anche a trovare le parole per descrivere ciò che è apparso in tutta la sua nefandezza innanzi ai miei occhi. Piccoli tennisti che sistematicamente rubano punti agli avversari, urla e parolacce gridate in campo, genitori, maestri e giudici arbitri che assistono senza battere ciglio, risse sfiorate e alcune volte giunte a compimento tra genitori ed in genere tifosi delle parti avverse. In genere un ambiente avvelenato in cui si vive un agonismo esasperato che porta quasi all’odio verso i giovani contendenti, il tutto nell’ottica che il proprio figlio o il proprio atleta debba sempre ed in ogni caso primeggiare sui rivali. Si arriva persino a formulare ipotesi di complotti in danno dei propri protetti sin dalla formulazione dei tabelloni, chissà fossero compilati per favorire qualcuno a danno dell’altro. Siamo alla follia ! Ho provato sincero disgusto a frequentare il circolo in questi giorni. Per il bene del tennis e dei nostri figli, a mio avviso, occorre una cura drastica come serve per un paziente drasticamente malato. Ed in fondo una cura esiste, è semplice ma molto efficace. Si chiama TOLLERANZA ZERO ! Perchè se un giocatore professionista al solo sbattere violento della racchetta a terra, ove il gesto sia ripetuto, può essere penalizzato anche con l’interruzione della partita mentre nel tennis giovanile ciò non accade ? Perchè nel tennis professionistico nessuno può intervenire da fuori il campo con commenti o ingerenze di alcu tipo , dovendo mantenere un comportamento corretto e silenzioso, mentre nel tennis giovanile sembra di assisterte a delle corride ? In genere perchè un giovane atleta può fare quello che vuole godendo di una sorta di immunità ? Proprio perchè a questa età i bambini vanno educati occorre che al verificarsi dei comportamenti succitati ci sia molta intransigenza. Occorre sospendere le partite e comminare dure squalifiche con gli stessi criteri applicati per i tennisti più adulti. E anche in quei casi in cui i disordini avvengono sugli spalti (genitori !!!!), così come avviene nel calcio con l’applicazione del principio della responsabilità oggettiva, stessa soluzione.
E quando , e qui mi rivolgo in maniera ancora più accorata alla federazione, si notano atteggiamenti antisportivi in campo, come quando si attua sistematicamente la tecnica del punto rubato (che tristezza i bambini che rubano, se lo vedessi fare ai miei figli li caccerei io stesso a calci in cuolo fuori dal campo !) evitare di convocare questi atleti ai vari raduni e competzioni a squadre in rappresentanza della federazione stessa a livello locale, provinciale, regionale o addirittura nazionale. Fin quando andremo avanti solo con le regole scritte e mai applicate o, peggio, con i soliti sermoni in cui si predica correttezza e lealtà sportiva sentiti mille volte prima, durante e dopo ogni raduno tecnico giovanile , non risolveremo un BEL NULLA ! Spero con questa mia di sensibilazzare chi di competenza (federazione !) affichè abbia il coraggio di intraprendere le azioni su auspicate per il bene di questo meraviglioso sport e dei nostri figli che lo praticano. Cordialmente. Cristian Trione