CARO RICCARDO, RICORDI I TEMPI DEL BOARD?

Leggo con sorpresa che in un articolo a firma Riccardo Piatti è stata attribuita al sottoscritto e ad Angelo Binaghi l’idea che il campione di tennis possa scaturire soltanto da una felice combinazione celeste. Come sempre succede, è errato estrapolare una frase dal contesto, cosa che si è verificata anche nel caso in oggetto. In realtà, infatti, le osservazioni del presidente federale e del sottoscritto erano relative alla sollecitazione dei giornalisti intervenuti al talk show del canale “SuperTennis”, Marco Lombardo e Silvano Tauceri , i quali provocatoriamente avevano intitolato il loro reportage: “ Perché Djokovic nasce in Serbia e non in Italia?”.
Resto fermamente convinto che la distribuzione dei campioni avvenga secondo un principio di casualità, principio di cui abbiamo potuto godere con la nascita di Nicola Pietrangeli e, circa 15 anni dopo, di Adriano Panatta e Corrado Barazzutti. Ritengo altresì che le nazioni evolute siano in grado, attraverso un serio programma di formazione e di selezione del talento, di creare le premesse affinché, se il campione nasce, possa essere stimolato ed aiutato ad esprimere tutto il proprio talento.
Nondimeno mi sento di dissentire dall’amico Riccardo circa l‘idea che il convegno di Biella possa essere considerato un momento di conoscenza. Semmai si è trattato di una formidabile esperienza rispetto alle scelte perpetrate da due tecnici di indiscutibile fama come Tony Nadal e lo stesso Riccardo. Sono invece d’accordo sul fatto che stia avvenendo un deciso miglioramento nella categoria degli insegnanti e di ciò è giusto dare merito anche e soprattutto alla FIT, che da più di un lustro sta investendo nella formazione degli insegnanti stessi coinvolgendo esperti di fama mondiale, come Paul Dorochenko e Bruce Eliot, i quali hanno contribuito a migliorare la visione della tecnica in chiave di lateralità e biomeccanica del gesto. Ed è questa la sede opportuna per annunciare che nel 2009 la FIT è riuscita ad ottenere l’adesione ad una serie di conferenze del Prof. Richard Schmidt, il padre dei programmi motori generalizzati.
Riccardo osserva di non conoscere i principi con cui la Scuola Nazionale Maestri forma gli insegnanti. Di questa sua ignoranza mi dispiace, anche perché ho più volte inutilmente cercato di approfittare del fatto che siedevamo insieme nel Board del Settore Tecnico della FIT per confrontarmi con lui (tecnico che ha ottenuto risultati indiscutibili) proprio allo scopo e di ascoltare il suo parere circa gli orientamenti didattici. Forse però qualcosa posso ancora fare: fornirgli cioè l’indirizzo del portale dedicato della Scuola Nazionale Maestri – www.federtennis.it/snm – dove potrà reperire tutta una serie di articoli da cui è facile evincere il nostro orientamento tecnico.
In chiusura e ad ulteriore chiarificazione, vorrei ricordare come ormai da qualche anno la Federazione Italiana Tennis stia facendo “sistema”, cioè stia creando i presupposti affinché i campioni non vengano dispersi e i buoni giocatori raggiungano il loro massimo. Piatti, come membro del Board del Settore Tecnico, ha personalmente contribuito alla realizzazione di tale “sistema”.