CROAZIA, AVVERSARIA ANNUNCIATA

Contrariamente a quello che ormai sembra faccia un sacco di gente, io non scommetto sul tennis. Peccato, perché avrei avuto gioco facile a vincere un po’ di soldi scommettendo sull’esito del sorteggio di Coppa Davis. Essendo la Croazia la squadra più forte del Gruppo I Zona Europa-Africa avevo pochi dubbi che al primo turno ci sarebbero capitati proprio Ljubicic e compagnia bella. Anche perché la Croazia era pure una delle squadre da affrontare fuori casa. E ho avuto ragione.
Si è così confermata la recente tradizione che vuole le squadre azzurre “sfortunate” nell’urna. Da quando siamo tornati nel Gruppo I, la strada verso l’élite del World Group ci è stata sbarrata per tre volte su quattro dagli avversari più forti fra quelli teoricamente possibili: la Spagna nel 2005 e nel 2006 e adesso la Croazia. La stessa “parentesi” 2007 è stata tale solo sulla carta, perché Israele, come ha scoperto a suo spese il Cile di Gonzalez e Massu, in casa è tostissimo. E poi nel tabellone del Gruppo I di quest’anno non c’erano squadroni paragonabili a Spagna e Croazia (c’era la Serbia, che però squadrone lo è diventata nel frattempo, ma non lo era al momento del sorteggio).
A portarci particolarmente jella, come vedete, è Londra, perché l’anno scorso, quando abbiamo pescato Israele anziché una testa di serie, la cerimonia del sorteggio s’era svolta a Roma, al Foro Italico. Circostanza davvero buffa, perché Londra è il regno di un italiano, Francesco Ricci Bitti, presidente della Federazione Internazionale ed ex presidente della FIT.
Comunque, non diamoci per morti prima che ci abbiano ammazzati. In Davis i nostri ragazzi giocano più sereni contro pronostico, e di certo le doti tecniche non fan loro difetto. Anche nei due match contro la Spagna dovevamo perdere 5-0 senza vincere neppure un set e invece abbiamo fatto vedere i sorci verdi a Nadal e soci.
Se perdessimo, con tutta probabilità giocheremmo lo spareggio-salvezza a settembre contro la Macedonia, in casa grazie al fatto che stiamo più in alto in tabellone. Un match senza rischi. E mi piace sognare che fra un anno, magari spostando il sorteggio da Londra a qualche altra città, ci capiterà finalmente un tabellone fortunato.