SAN LAZZARO-OZZANO: UNA SCENEGGIATURA DA HOLLYWOOD

di Michele Floris

Ogni storia funziona così, è il ciclo della narrativa: l’eroe perde un oggetto prezioso e nelle sue avventure risale tra varie insidie per recuperare ciò che ha perso, fino allo scontro finale con l’antagonista. È tutto già scritto e il San Lazzaro è riuscito a rispettare il copione in un modo che neanche gli amici di Hollywood avrebbero potuto immaginare.

L’Ozzano vuole dimostrare di essere ancora all’altezza, e di aver superato quelle sbavature di inizio stagione, mentre il San Lazzaro è in corsa per la vetta, anche un solo passo falso potrebbe far crollare il sogno play-off.

La sfida comincia sin da subito in un’atmosfera di tensione ed entrambi i reparti offensivi partono rallentati grazie alle prestazioni dei lanciatori Federico Bardasi da una parte e Davide Ballestri dall’altra. Nonostante questo, i bianco-verdi si portano in vantaggio e alla terza ripresa sono sopra per 2-0. Ma se non l’aveste capito questo è un film e ovviamente non può andare tutto così liscio. Qualche errore difensivo di troppo da parte del San Lazzaro e le mazze dell’Ozzano, che nel frattempo si sono scaldate, portano in vantaggio la Virtus, che al quarto inning si trova sopra per 2-4.

Stremati dal caldo e dai lanci velenosi prima di Ballestri e poi di Villanueva, i bianco-verdi faticano a reagire, dando uno spunto al settimo inning che porta il punto del 3-4. Tutto è così vicino eppure così lontano, perché all’inning successivo l’Ozzano si riporta su due grandezze di vantaggio: è 3-5.

All’ultimo inning il manager bianco-verde Giuseppe Vesti fa la mossa giusta: mette in campo il giovane e grintoso Federico Tamburini. Con lui cominciano le danze e sale in base, poi Ferri batte la valida della sua redenzione, spostando Tamburini in seconda. La Virtus è in crisi e il manager Massimiliano Cesari cambia pitcher, ma senza successo. Sale in base anche Floris e si riempiono le basi. Serini batte a terra, la difesa gioca chiusa ma non completa l’out a casa base: entra il primo punto, basi ancora piene, zero eliminati, 4-5. Ora c’è Giovanni Ruzzu alla battuta. Dal campo si sente un esterno dell’Ozzano dire che tra tutti i battitori, Ruzzu è quello che avrebbe sperato meno di tutti di trovare nel box di battuta. La difesa è ancora chiusa ma il seconda base del San Lazzaro scavalca gli interni con una battuta di esperienza, segnano Ferri e Floris, 6-5 e rimonta completata. Come il miglior film immaginabile, la favola del San Lazzaro prosegue tra i festeggiamenti dei bianco-verdi in un campo, quello di Ozzano, che si è rivelato più complicato del solito da espugnare.

Ma le sorprese non finiscono qui. In stile Marvel anche la scena post-credits merita di essere guardata. La sera arriva la notizia dell’ufficialità a cui nessuno avrebbe mai creduto. Non solo il San Lazzaro “B” ha vinto, rompendo il digiuno che durava da inizio stagione, ma soprattutto l’Imola ha perso contro il Rovigo. Dunque tutto torna come all’inizio, tutto livellato, Imola e San Lazzaro “A” sono pari e domenica prossima c’è il tanto atteso doppio incontro. Neanche il più studiato regista di Netflix avrebbe ideato una serie come questa, non ci resta che aspettare la prossima puntata.