L’ETERNO INCOMPIUTO TORNA AL SUCCESSO

La stagione autunnale è indubbiamente quella preferita dal lungagnone di Valasske Mezirici, ormai residente da tempo a Montecarlo, che in questa fase dell’anno riesce da sempre a cogliere i suoi migliori risultati. Il 23enne giocatore ceco, infatti, cominciò a far parlare di sé 4 anni fa quando, dopo aver sconfitto ai Giochi di Atene Roger Federer, si aggiudicò in maniera autoritaria il suo primo titolo in carriera a Palermo battendo in finale il nostro Filippo Volandri. L’anno dopo, ai primi di novembre, si aggiudicò addirittura il torneo di Parigi Bercy per quello che rimane il suo unico sigillo a livello di Masters Series. Da allora sono passati 3 anni in cui il ceco si è rivelato incapace di sfruttare l’enorme talento che madre natura gli ha regalato: un servizio potente, un dritto penetrante come pochi e una discreta dote di tocco, mai sfruttata a pieno in un gioco tatticamente miope, fatto esclusivamente di continue martellate da fondo campo. Il tutto caratterizzato da un rendimento talmente discontinuo da farlo retrocedere negli ultimi tempi ai margini del tennis che conta. All’inizio di questa settimana, infatti, Berdych (numero 9 del mondo soli 5 mesi fa) si attestava in 27° posizione, con il rischio di uscire dai primi 30 nel caso non fosse stato in grado di difendere la semifinale, conseguita lo scorso anno sempre a Tokyo, persa contro Richard Gasquet. La vittoria di quest’oggi contro l’astro nascente del tennis argentino, Juan Martin Del Potro, ci restituisce un giocatore talentuoso come pochi, che sulla carta può mettere in difficoltà qualsiasi giocatore; non a caso è uno dei pochi ad aver battuto Federer e Nadal.
Il successo netto sull’argentino è stato favorito anche dai problemi fisici che hanno condizionato la prova del 20enne di Tandil, costretto a parecchie puntate al bagno nel corso del primo set, una delle quali durata talmente a lungo da essere punita con un warning. Vinto nettamente il primo parziale col punteggio di 6-1 in soli 22 minuti, il ceco è stato bravo ad ottenere subito un break ad inizio secondo set ed a difenderlo fino al termine del match dagli assalti di un Del Potro che, superati i problemi allo stomaco, non è riuscito a concretizzare le 3 palle break a disposizione.
L’argentino può consolarsi con l’ingresso, più che meritato, tra i primi 10 giocatori del mondo. Da domani occuperà la 9° posizione sia nel ranking che nella Race. In quest’ultima classifica Del Potro è a soli 2 punti dall’ottava posizione (adesso occupata da James Blake) che gli garantirebbe la qualificazione alla Masters Cup di fine anno. E pensare che al termine del torneo di Wimbledon, prima della serie impressionante di 29 vittorie in 31 partite, l’argentino si attestava solamente in 65sima posizione. La sconfitta di quest’oggi va a sporcare la statistica relativa alle vittorie in finale dell’argentino, che non riesce ad eguagliare l’olandese Sjeng Schalken, protagonista tra il 1995 ed il 2000 di 5 vittorie nelle sue prime 5 finali Atp disputate. Di tutt’altro spessore, però, è il record di Del Potro che, con i suoi 4 titoli stagionali, è il secondo tra coloro che hanno vinto più tornei nel 2008, dietro l’inarrivabile Nadal, primo con i suoi 8 successi in 10 finali.
Per Berdych si tratta del quarto titolo in carriera, su 4 superfici differenti. Rispetto ai successi citati in precedenza, ricordiamo la vittoria sull’erba di Halle nel 2007. Una conferma ulteriore della versatilità di un giocatore che ha raccolto fino ad ora molto meno rispetto a quello che avrebbe potuto. Malgrado questo successo, la sua corsa verso Shanghai rimane abbastanza proibitiva; attenstandosi intorno alla 20°posizione della Race, per avere qualche chance di qualificazione, Berdych avrebbe bisogno di un finale di stagione alla Nalbandian 2007. Il ceco, però, potrebbe avere dalla sua il vantaggio di una freschezza atletica maggiore rispetto a quanti sembrano giunti abbastanza malconci al termine di questa stagione davvero massacrante. Con un Nadal che ha già mostrato di essere in riserva agli US Open, ed un Federer che palesa qualche incertezza di troppo sul suo stato di salute, potrebbe proprio essere Berdych il grande protagonista di questo finale di stagione.