Golden Gala illuminato da Chebet e Bromell

Lo Stadio Olimpico di Roma si è acceso per la quinta tappa della Wanda Diamond League, il Golden Gala Pietro Mennea – Presented by IP, regalando una notte indimenticabile di atletica di altissimo livello. Tre migliori prestazioni mondiali stagionali e due record del meeting hanno infiammato il pubblico, culminando in sfide entusiasmanti e risultati da brivido.

Chebet e Battocletti: La Regina dei 5000 e la Stella Azzurra

La serata ha visto la consacrazione della keniana Beatrice Chebet, vera regina dei 5000 metri. Con una prestazione straordinaria di 14:03.69, Chebet ha non solo dominato l’attesissima sfida, ma ha anche firmato la seconda prestazione di sempre sulla distanza e il miglior tempo mai corso al Golden Gala, restando a pochi secondi dal record mondiale. Alle sue spalle, una fenomenale Nadia Battocletti ha scritto un’altra pagina di storia dell’atletica italiana. Terza al traguardo, l’azzurra ha demolito il proprio record italiano con un incredibile 14:23.15, togliendo oltre otto secondi al primato stabilito a Parigi 2024 e siglando la seconda prestazione europea di sempre. Una gara velocissima, con sedici atlete sotto i quindici minuti, che ha dimostrato la caratura mondiale di entrambe le atlete.

Sprint da Jet e Lanci da Record

Nello sprint maschile, lo statunitense Trayvon Bromell è tornato a ruggire in formato-jet, firmando la miglior prestazione mondiale stagionale nei 100 metri con un perentorio 9.84 (+1.1), facendo esplodere l’Olimpico in un lungo applauso. La sua superiorità è stata netta, proiettandolo ai vertici delle classifiche mondiali e regalandogli la miglior prestazione al Golden Gala nell’ultimo decennio, inferiore solo al 9.75 di Justin Gatlin.

Anche nel lancio del disco femminile c’è stata gloria a stelle e strisce, con Valarie Allman che ha conquistato il primato del meeting con 69,21 metri, migliorando il precedente record del 2018.

Italia Protagonista: Quatto Secondi Posti e Record Nazionali

L’Italia ha saputo rendersi protagonista con quattro secondi posti, in una serata ricca di emozioni e promesse per il futuro. Mattia Furlani, bronzo olimpico, ha infiammato il salto in lungo, andando in testa con un brillante 8,13 metri (-0,5) ma vedendosi superato all’ultimo salto dall’australiano Liam Adcock (8,34 metri).

Roberta Bruni ha sfiorato il record italiano nell’asta, chiudendo seconda con 4,65 metri dietro alla statunitense Sandi Morris (4,80 metri). Zane Weir ha conquistato un ottimo secondo posto nel peso con 21,67 metri, superato solo dal neozelandese Tom Walsh (21,89 metri). E Ayomide Folorunso ha interpretato magistralmente i 400 ostacoli, chiudendo seconda con un eccellente 54.21, dietro alla giamaicana Andrenette Knight (53.67).

Nei 1500 metri maschili, l’azzurro Federico Riva ha siglato la seconda prestazione italiana di sempre con 3:31.42, in una gara vinta dal francese Azeddine Habz con il miglior crono dell’anno all’aperto (3:29.72).

Altri Momenti Salienti

La serata ha visto anche la vittoria del coreano Woo Sang-Hyeok nell’alto con 2,32 metri, con Gianmarco Tamberi che ha aperto la sua stagione con 2,16 metri. Nel triplo femminile, successo per la giamaicana Shanieka Ricketts (14,64 metri). Gli statunitensi Quincy Hall (400 metri in 44.22) e Anavia Battle (200 metri in 22.53) si sono imposti nelle rispettive gare, così come l’irlandese Sarah Healy nei 1500 metri (3:59.17) e lo svizzero Jason Joseph nei 110 metri ostacoli (13.14).

Un commosso minuto di silenzio ha aperto la serata per ricordare Giorgio Lo Giudice, storico giornalista romano e autentico amico del Golden Gala. Grandi applausi e festa del pubblico hanno accolto anche la presenza dei due azzurri Andy Diaz e Zaynab Dosso, reduci rispettivamente dall’oro nel salto triplo e dall’argento nei 60 metri ai Mondiali indoor di Nanchino, a testimonianza del grande momento dell’atletica italiana.

Il Golden Gala Pietro Mennea 2025 si è confermato ancora una volta un appuntamento imperdibile per l’atletica mondiale, un palcoscenico di record, sfide emozionanti e talenti in ascesa, che ha lasciato il pubblico romano con il desiderio di rivivere presto simili emozioni.