World Skate Games 2024: Vert World Championship Finals!
Roma 7 Settembre 2024
Una delle cose che non manca mai di impressionare nelle gare internazionali di skate è quando i brasiliani si presentano in massa e ti rendi conto di cosa hanno fatto tutto il giorno, tutti i giorni, laggiù.
Inizi a capire perché i professionisti americani temevano l’arrivo dei brasiliani nello skateboarding competitivo negli anni ’90: si muovono come un’unità, non si preoccupano di chi siano i tuoi sponsor e si nutrono dell’energia della folla in trasferta, cosa che fanno solo un paio di altri individui. Dato che hanno un proprio circuito di eventi nazionali che il resto del mondo tende a trascurare, è solo quando si presentano fuori dal Brasile che dici ‘O-K…’.
Così è stato, qui, a Roma. È stato fantastico vedere Italo Penarrubia e Rony Gomes tenere testa ai giovani arrivati durante le qualificazioni di ieri, e anche se Italo non è riuscito a raggiungere il traguardo, Rony è arrivato alla finale di oggi, in cui il Brasile ha ottenuto sette dei sedici possibili posti per la finale, vicini a raddoppiare la rappresentanza nazionale più vicina ovvero gli USA con quattro.
L’ultimo miglior trucco di Rony è stato un backside 360 varial flip indy su un canale di dieci piedi. Ggggiusto.
Soya Inomata è arrivata alle finali come unico rappresentante giapponese nella divisione maschile, unendosi a tre brasiliani e quattro americani in quella che è probabilmente una giusta rappresentazione di quale sia la conformazione del terreno nel pattinaggio Vert a livello globale oggi.
Quella femminile è stata una questione leggermente più internazionale, con tre brasiliane, tre australiane, due giapponesi e una tedesca come unica rappresentante europea.
Dato che le rampe Vert possono essere costruite al chiuso in qualsiasi parte del mondo, il fatto che Lilly Stoephasius sia stata l’unica europea in finale racconta non solo la storia della sua verve, ma dove questo continente potrebbe forse recuperare terreno nell’arena verticale.
Ha reso orgogliosa se stessa e il suo intero continente arrivando qui questa sera al quarto posto.
Quanto era alto lo standard? Bene, se diciamo che ieri il neozelandese CJ Hawker ha fatto tre 540, due flip tricks e un paio di varial in una serie di trenta secondi e non è riuscito ad entrare in finale, allora si ha un’idea di dove sono arrivate le cose, negli ultimi anni.
Oggi nelle finali abbiamo visto i 900 in corsa diventare una cosa reale.
Anche se si potrebbe non essere sorpresi dal fatto che l’australiana Arisa Trew sia diventata la campionessa mondiale femminile Vert del 2024 – dopo tutto è stata la medaglia d’oro del Parco Olimpico di Parigi 2024 – la sua vittoria era tutt’altro che scontata.
In effetti, era dietro al blaster giapponese Mizuho Hasegawa che usciva dalla sezione Run e aveva bisogno di un cambio McTwist per prendere il primo posto. Anche lei ha quasi fatto 720. Fantastico.
A completare il podio femminile Vert c’era la connazionale giapponese di Mizuho Asahi Kaihara, solida e creativa. Lo skateboard verticale femminile è davvero qualcosa da vedere in questi giorni; come ha osservato Renton Millar al microfono, andremo dove non siamo mai stati prima. Non ha torto.
Le finali maschili si sono svolte subito dopo quelle femminili e durante un glorioso tramonto romano. Abbiamo già parlato a lungo di Roma come location per eventi, ma la sera la luce cade qui in questa città in un modo particolarmente meraviglioso che difficilmente si ritrova in qualsiasi altra parte del mondo.
È stato in questo contesto che si è materializzata una battaglia reale, che ha visto Gui Khury elettrizzarsi dall’inizio fino al suo ultimo tentativo di Best Trick, che è stato, non sto scherzando, un kickflip 900. Un meritato primo posto e un talento che ha bisogno di essere visto per credere. Proprio dietro di lui c’era il suo connazionale Augusto Akio, creativo e astuto sullo skate, che nonostante non abbia quelle rotazioni di numeri di telefono nel suo arsenale, può fare cose che nessun altro può fare, come un debole frontside per saltare su un canale di 10 piedi, che quasi gli riesce, un nosegrind sul lato anteriore si stacca dal bordo galleggiante a 16 piedi da terra. Equilibrio come un gatto.
Al terzo posto è arrivato Collin Graham, che si è qualificato ottavo ma ha inscatolato in modo intelligente con una grande corsa di apertura e poi ha eseguito un Elguerial su quell’abisso di un canale durante il Best Trick – che, a parte il talento, richiede un incredibile impegno. È bello vedere quel mix a questo livello.
Chiunque abbia visto tutto ciò sarà d’accordo che si è trattato di uno spettacolo selvaggio e selvaggio per tutti gli interessati, così come per il nostro pubblico globale collegato online. Se esiste uno spettacolo umano migliore dello skateboarding di Vert con vista su Roma, allora personalmente non riesco a pensare a cosa potrebbe essere, in questo momento.
Congratulazioni ai nostri nuovi campioni del mondo e grazie a tutti gli oltre sessanta skateboarder e a tutti i fan che hanno reso questo evento così magico. E lo era.
Comunicato stampa a cura dell’ufficio stampa “World Skate Game”
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