A scuola dai professionisti: se sai Ascoltare impari, se impari, vinci!

Riprende su Ubitennis la serie di contributi sul mental training grazie alla sinergia con la ISMCA, l’Associazione Internazionale dei mental coach specializzati nel tennis fondata da Alberto Castellani. Il primo articolo della nuova serie è a cura di Amanda Gesualdi, dott.ssa in Scienze e Tecniche Psicologiche, Life/Sport/Tennis Coach, Docente/Formatore di Mental Coaching presso Bocconi Sport Team dell’Università Bocconi di Milano e Direttore Tecnico e Sportivo della Accademia Tennis Olistico dove si allenano diversi tennisti con classifica ATP e WTA. Coach GPTCA e membro ISMCA, Gesualdi – che ha scritto diversi libri, tra i quali “L’Atleta Zen” (2007), “Tennis Olistico” (2011), “Emotions” (2015), “Coaching Sense” (2019).

Che cos’è la mente – il primo articolo di Amanda
Gesualdi

L’Ascolto è l’atto dell’ascoltare. È l’Arte del sentire con Attenzione. Per ascoltare non si intende il semplice “stare a sentire”, ma una combinazione tra ciò che laltro sta dicendo associato ad un coinvolgimento attivo. Significa saper utilizzare l’Empatia per entrare in sintonia con l’altro. Con l’Ascolto assertivo si presta attenzione a ciò che gli altri hanno da dire e il messaggio che possiamo inviare è: “Ciò che tu mi stai dicendo è importante”. L’atteggiamento di Ascolto migliore è la comprensione, cioè provare a Capire e Sentire lo Stato dAnimo del nostro interlocutore, risuonare. Ascoltare è una capacità determinante per poter migliorare, attraverso un atto di fiduciosa umiltà!

In psicologia lAscolto è uno strumento dei nostri cinque sensi per apprendere,
conoscere il tempo e lo spazio che ci circonda, e comunicare con noi stessi e
il mondo circostante. L’Ascolto è
un processo psicologico e fisico del nostro corpo per comunicare con
i nostri neuroni, ovvero il cervello, che traduce il tutto in Emozioni e
Nozioni. Dalla radice Auris “Orecchio”, latino
parlato, Ascoltare è verbo transitivo. La parola Ascolto nasce in italiano come
derivato del verbo ascoltare, che proviene a sua volta dal latino “auscultare”, cioè sentire con l’orecchio.
Il significato tradizionale del termine Ascolto è appunto quello che indica in
genere l’azione e il risultato dell’ascoltare, ed è fortemente legato al concetto di
Attenzione.

NellAscolto c’è la componente fisica, tra orecchio e neuroni, di come noi assimiliamo stimoli acustici, e la componente psicologica, che è l’Apprendimento attraverso i cinque sensi. Bisognerebbe parlare di tante cose sull’Apprendimento, partendo da Sigmund Freud con la fase orale, quella in cui apprendiamo dalla bocca in quanto i bambini attraverso quel mezzo assaporano, il gusto (freddo, amaro, …), il tatto (forma, durezza, …) per capire che cos’è. È il loro primo approccio con il mondo esterno. Sempre in quel periodo c’è l’Apprendimento attraverso la vista e l’udito, che poi durerà tutta la vita. L’udito è molto importante, perché la percezione dello spazio e del nostro equilibrio si basa sull’orecchio.

Udire, ascoltare, e
ascoltare attivamente: tre modalità diverse di entrare in relazione col mondo
intorno a noi che richiedono livelli diversi di coinvolgimento. Ma mentre ci
basta l’esperienza di mettere un po’ di musica
per comprendere la differenza fra udire e ascoltare, lAscolto Attivo ha delle caratteristiche
particolari che richiedono di mettere in campo tutta la Sensibilità
, lAttenzione, la Comprensione, lIntelligenza, lEmpatia di cui siamo capaci. Per la sua capacità di favorire l’apertura al dialogo, l’Ascolto
Attivo è lo strumento principe della psicoterapia e, più in generale, delle
relazioni d’aiuto. Tuttavia esso può diventare
un alleato speciale anche nelle relazioni quotidiane di ognuno di noi, in
quanto ci consente di stabilire un contatto autentico con l’altro
e di avviare con lui un tipo di comunicazione più efficace e proficua.

Imparare ad ascoltare
attivamente ci rende capaci di:

  • evitare errori molto comuni che contribuiscono a formare
    delle “barriere” nella
    comunicazione che portano a quelle facili incomprensioni di cui ognuno di noi
    ha esperienza;
  • diventare più sensibili e attenti al vissuto emotivo che
    accompagna ogni comunicazione e si esprime attraverso il linguaggio
    para-verbale e non verbale, consentendoci di andare oltre ciò che viene
    espresso con le parole;
  • empatizzare con l’altro, la
    nostra autentica presenza gli “dirà” che
    è ascoltato e compreso.
Novak Djokovic e Marian Vajda – Rolex Paris Masters 2018 (foto @Sport Vision, Chryslène Caillaud)

La capacità di Ascolto, che tutti in qualche misura
possediamo, può essere sviluppata e migliorata
: chi ascolta non è
più un ricevente passivo, ma qualcuno che facilita con intelligenza emotiva la
comunicazione in quanto l’altro è un
nostro Specchio!

La capacità di ascolto di un giocatore si può misurare con il seguente test, rispondendo alle affermazioni con un semplice Sì o No.

  1. Anche se il tuo Coach dice qualcosa su cui non sei d’accordo, continui ad ascoltarlo.
  2. Sai interpretare quello che il Coach vuole comunicarti, anche al di là delle sue parole.
  3. Sei interessato a quello che il Coach ha da dirti senza annoiarti o perdere attenzione.
  4. Non smetti di ascoltare quando presumi di sapere che cosa l’allenatore sta per dirti.
  5. Ti capita di verificare se hai capito ripetendo con parole tue (anche solo dentro di te) quanto il Coach ti ha appena detto.
  6. Ascolti con curiosità il punto di vista del Coach, anche se è diverso dal tuo.
  7. Tendi a interessarti di tutto quanto si dice durante l’allenamento, anche se a volte ti sembra di poco conto.
  8. Ti preoccupi di chiedere il significato delle parole che non conosci.
  9. Mentre il Coach ti sta ancora parlando non pensi a come replicare, ma rimani concentrato su quello che sta dicendo per capirlo fino in fondo.
  10. Non sei uno che finge di ascoltare attentamente anche quando non ascolti affatto.
  11. Quando comunichi le tue idee e il tuo punto di vista, solitamente sono compresi con chiarezza dal tuo Coach, anche se non condivisi.
  12. Usi le domande spesso, rivolgendole al tuo allenatore mentre ascolti.
  13. Ti rendi conto che le parole non hanno esattamente lo stesso significato per tutti.
  14. Quando ascolti non segui solo il senso generale del discorso, ma sei attento anche ai particolari.
  15. Non ascolti solo quel che ti interessa, sei attento a tutto il feedback del tuo allenatore.
  16. Guardi sempre il Coach negli occhi.
  17. Sai quali sono le parole o le frasi capaci di suscitare in te una reazione emotiva.
  18. Sai aspettare senza impazienza l’occasione migliore per comunicare quel che vuoi dire al tuo allenatore.
  19. Pensi a come potrebbe reagire il tuo allenatore al tuo modo di comunicare con lui/lei.
  20. Osservi con attenzione l’espressione non verbale del tuo Coach (arrabbiato, deciso, distaccato, autorevole, motivato, ecc.).
  21. Lasci che il Coach esprima la sua determinazione verso di te senza interromperlo.
  22. Quando è utile, prendi appunti per poter ricordare meglio.
  23. Riesci a mantenere la concentrazione senza farti distrarre da suoni e rumori.
  24. Quando gli altri parlano con te sono generalmente a loro agio e si sentono rilassati, comportandosi con naturalezza.
  25. Tendi, in ogni situazione, a rivolgere domande al tuo Coach, quando non hai compreso con chiarezza.
  26. Sei in grado, nelle diverse situazioni, di riconoscere lo stato d’animo del tuo allenatore, e comportarti di conseguenza.
  27. A volte usi le domande per aiutare il tuo allenatore a chiarire il suo pensiero e le sue idee su di te.
  28. Scegli sempre la maniera migliore (scritta, orale, al telefono, sulla lavagna, un appunto, ecc.) di comunicare?
  29. Sai distinguere nella comunicazione ciò che dipende dai fatti e ciò che riguarda, invece, le emozioni.
  30. Sei consapevole e attento al fatto che i tuoi pregiudizi possono condizionarti nell’ascoltare.
  31. Ti trattieni ad esaminare a fondo tutti gli aspetti di ciò che ti viene detto, senza arrivare velocemente alla conclusione.
  32. Concentri la tua attenzione su tutti gli aspetti del tuo modo di comunicare, verbali e non verbali, e sei consapevole degli effetti che produci.
  33. Ripeti messaggi e istruzioni ascoltati per essere sicuro/a di aver ben capito.
  34. Ti accerti di verificare se l’allenatore ha capito, senza presumere che “sa già di che si tratta”.
  35. Sai tenere sotto controllo le valutazioni e i pregiudizi che hai in alcuni momenti sul tuo allenatore, ed eviti di comportarti avendo la convinzione di conoscere anticipatamente quel che vuol dirti.

Risultati

  • Da 30 a 35 Sì – Ottima capacità di Ascolto
  • Da 25 a 30 Sì – Buona capacità di Ascolto
  • Da 20 a 25 Sì – Discreta capacità di Ascolto
  • Da 10 a 20 Sì – Mediocre capacità di Ascolto
  • Meno di 10 Sì – Pessima capacità di Ascolto