Coppa del Mondo Canoa velocità l’Italia chiude con 7 medaglie

L’Italia della canoa velocità colleziona altri successi a Szeged, in Ungheria, dove si conclude con un bottino di sette medaglie l’unica tappa di Coppa del Mondo rimasta in calendario nella stagione 2020. Ai quattro metalli ottenuti nella giornata di sabato se ne aggiungono altri tre: Carlo Tacchini vince l’oro nel C1 500 metri e il bronzo nei 5000, mentre Samuele Burgo e Luca Beccaro conquistano l’argento nel K2 1000 metri.

Primo posto e medaglia d’oro per Carlo Tacchini, che dopo l’argento nella distanza olimpica dei 1000m conquistato sabato, sale sul gradino più alto del podio sui 500 metri della canadese monoposto. Il poliziotto di Verbania in testa fin dai primi metri di gara, chiude in volata con il tempo di 1:50.70. Sette i decimi (+0.73) di vantaggio dell’azzurro sul bulgaro Angel Kodinov (1:51.43), argento. Bronzo per la Repubblica Ceca con Filip Dvorak (1:51.93) che con 77 centesimi di vantaggio si impone sull’altro azzurro in gara, Daniele Santini, che invece si ferma ai piedi del podio in quarta posizione (1:52.70). Tacchini conquista inoltre la medaglia di bronzo nella prova di fondo sui 5000 metri, chiudendo in 22:30.47 alle spalle dell’oro ungherese Adolf Balazs (22:01.68) e del bronzo russo Kirill Shamshurin (22:09.95) 

Strepitosa anche la prova del K2 1000 metri (specialità olimpica) con Samuele Burgo e Luca Beccaro che conquistano il secondo posto in 3:21.41, dietro ai francesi Cyrille Carré e Étienne Hubert (3:20.29), bronzo mondiale in occasione della rassegna iridata di Szeged 2019. La coppia azzurra lascia alle spalle l’equipaggio spagnolo formato da Francisco Cubelos e Inigo Pena, terzo in 3:21.80. Dopo la carta olimpica portata a casa lo scorso anno e l’argento ottenuto nel test event di Tokyo, ultima gara pre-pandemia, i due portacolori delle Fiamme Gialle conquistano la loro prima medaglia insieme in una tappa di Coppa del Mondo.

Sono invece 41 i centesimi di secondo che hanno separato Nicolae e Sergiu Craciun dal podio della finale del C2 1000m. I fratelli delle Fiamme Oro fermano il cronometro su 3:42.02, tempo che vale la quarta piazza nella gara vinta dalla Russia (3:40.49) sulle barche di Ungheria (3:41.08) e Romania (3:41.60).

Arrivo serratissimo nella finale del K4 500 dove l’Italia schierava ben due ammiraglie: Alessandro Gnecchi (Carabinieri), Manfredi Rizza (Areonautica Militare), Andrea Domenico Di Liberto (SC Trinacria) e Mauro Crenna (Fiamme Gialle) fermano il cronometro sul tempo di 1:23.29 chiudendo al sesto posto, mentre nono posto per Giulio Bernocchi (CUS Milano), Andrea Schera (Fiamme Gialle), Giacomo Cinti (CC Comacchio) e Luca Boscolo Meneguolo (Can. Padova) in 1:25.84. A salire sul podio della specialità olimpica che a Tokyo 2021 farà il suo debutto sulla nuova distanza dei 500 metri sono Francia (1:21.51), Ucraina (1:22.07) e Serbia (1:23.14). 

Al femminile, nella finale B del K1 500 Francesca Genzo (Fiamme Azzurre) è settima (16^ assoluta) con il tempo di 1:59.72, seguita dalla compagna Cristina Petracca (Marina Militare), ottava (17^ assoluta) in 1:59.95. La Genzo ha successivamente chiuso al decimo posto la prova di fondo sui 5000 metri del K1 con il tempo di 23:26.37, oro all’ungherese Dora Bodonyi in 22:21.89. Sempre sui 5000 metri ma del K1 maschile Samuele Burgo chiude al 5° posto in 20:21:28, mentre Giulio Dressino è undicesimo in  20:49.52 nella gara vinta dal portoghese Fernando Pimenta (20:03.89)

L’Italia chiude così la rassegna di Coppa del Mondo, unico appuntamento internazionale del 2020 post coronavirus, con un settimo posto nel ranking internazionale ed un quarto posto nel medagliere di Szeged.

“Abbiamo fatto delle buone gare, siamo stati competitivi e abbiamo dimostrato che la strada che stiamo percorrendo è quella giusta”, spiega il direttore tecnico Oreste Perri. “Dobbiamo considerare questa coppa del mondo come una ripartenza per il prossimo anno, quando avremo le qualificazioni e le Olimpiadi. Uno step importante per questo progetto a medio termine, ma è anche un punto di partenza fondamentale per impostare il lavoro del prossimo quadriennio che ci porterà a Parigi 2024. Abbiamo una squadra giovane e qualitativa in grado di lavorare sui due obiettivi. I risultati e le prestazioni di Szeged confermano il buon livello di tutta la squadra, in tutte le specialità. La canadese ha fatto la parte del leone ma anche nel kayak abbiamo dimostrato di essere in crescita, anche con le due ragazze. Torniamo con maggiore consapevolezza sulla bontà del nostro lavoro, di quello delle società e dei loro tecnici e sono certo che saremo sempre più competitivi”. 

“Dico sempre che dobbiamo avere rispetto del tempo e sfruttarlo al meglio, perché non possiamo perdere le occasioni”, commenta il Presidente Luciano Buonfiglio. “La settimana scorsa gioivo della fiducia che il mondo della canoa ha dato al nostro operato e al Consiglio Federale, una fiducia da ripagare continuando a lavorare insieme con passione e dedizione. Abbiamo ritenuto giusto venire a Szeged, seppur con i tanti dubbi che hanno accompagnato questa trasferta, per evitare di restare senza gare internazionali per più di un anno e testare il lavoro fatto finora. Abbiamo fatto un primo passo fondamentale per continuare a lavorare carichi di entusiasmo e con la consapevolezza di avere una squadra giovane per Tokyo e su cui lavorare anche per Parigi”.