Davis, il fascino scomodo di Genova: “Posti in piedi per 300 spettatori”

La tre giorni di Valletta Cambiaso è terminata prima di quanto i tifosi italiani avrebbero desiderato. L’ipotesi di spingersi nel pomeriggio inoltrato di domenica è venuta meno per la sconfitta di Fognini con Pouille, ma le tre ore piene di match hanno comunque soddisfatto la fame di tennis degli spettatori domenicali. Pur in assenza del quinto match. Molto più disteso anche il clima sugli spalti, rispetto al sabato: a rompere il ghiaccio è stata l’orchestrina francese, che ha lanciato le note dell’inno di Mameli trascinando durante il riscaldamento il più compassato pubblico genovese. Pace fatta, dopo le (mini) tensioni latenti post doppio che erano state criticate anche da Barazzutti. A fine match i circa mille tifosi Bleus hanno festeggiato con la squadra in assoluta serenità, mentre il resto dello stadio si affrettava nel deflusso.

Il pubblico di Genova all’uscita dal Tennis Club Valletta Cambiaso

L’impianto a ridosso di corso Italia, come già accennato nel primo editoriale di questo week-end, ha retto all’evento pur evidenziando diverse criticità. Riportiamo quanto evidenziato da Il Secolo XIX, che ha raccolto tra gli spettatori qualche lamentela sulla visibilità del campo per chi era seduto nelle tribune superiori. Quelle montate per l’occasione, con l’obiettivo di portare la capienza a 4500 spettatori. La stima è di circa 300 spettatori che hanno dovuto assistere alle partite in piedi, “molti dei quali – si legge – in possesso di regolare biglietto, al netto di qualche portoghese”.

Italia-Francia, Coppa Davis 2018 (foto Roberto Dell’Olivo)

Per molti, non rimanere seduti è stata una necessità: “Non c’è la giusta pendenza, la tribuna è troppo piatta, si vedeva a fatica la linea di fondo”, lo sfogo affidato al Secolo. Il quotidiano genovese non esita a definire “penalizzante” anche la visuale dalla tribuna lunga dietro alle panchine, così come viene anche riportato il grido di protesta (civile, anche applaudito) durante il doppio di uno spettatore in carrozzina: “Ho fatto 200 chilometri per venire e dove mi hanno messo non vedo niente”. Problema subito risolto dagli steward. Era da mettere in conto, considerando una struttura tanto affascinante quanto non modernissima. Genova rimane la capitale del tennis azzurro fino al 21-22 aprile, perché sullo stesso campo si giocherà anche Italia-Belgio di Fed Cup. C’è tempo anche per sistemare qualche piccolo inconveniente.