Partite truccate e premi a vincere: ecco i retroscena sulle partite di Eccellenza.

Scandalo nel calcio dilettantistico. Uno dei protagonisti della vicenda è Filippo Giusti, ex presidente della Sestese, società toscana militante nel campionato di Eccellenza, oltre che ex consigliere della Lega Serie D. Come riporta oggi, 12 gennaio 2017, il quotidiano “La Nazione”, Giusti di fronte agli inquirenti, magistrati sia ordinari che sportivi, avrebbe vuotato il sacco, con una confessione a 360° gradi che assume pienamente l’aspetto di un comportamento direzionato ai fini di raggiungere un buon patteggiamento.

Si tratta di partite truccate, premi a vincere e ricompense. Alcune sfumate grazie al buon senso di giocatori e dirigenti. È proprio ciò che è avvenuto con il Grassina, società calcistica di Bagno a Ripoli. In questo caso Giusti confessa di aver contattato il presidente Zepponi offrendogli un premio a perdere; “Gli ho chiesto se erano interessati a disputare i play-off perché in caso contrario gli avrei proposto uno scambio di favori, ovvero a fronte di una vittoria della Sestese ho formulato una proposta economica di circa 2500/3000 euro. Lui mi disse subito che erano intenzionati ad andare in serie D e dunque a disputare i play-off, per cui rimanemmo che avrebbe valutato la situazione e condiviso la proposta con l’allenatore”. Queste le parole rilasciate da Giusti e riportate sempre dal quotidiano “La Nazione”.  La risposta contraria ricevuta dall’ex presidente della Sestese non è bastata per la società di Bagno a Ripoli ad evitare l’inchiesta da parte della giustizia sportiva, che ora indaga sul Grassina per la mancata denuncia del fatto.

Giusti contattò anche alcuni giocatori del Foiano e della Bucinese, promettendo loro un premio a vincere nel caso avessero battuto delle dirette concorrenti per la Sestese. “Gli proposi che se avessero vinto contro il Chiusi sarei stato disposto a corrispondere ai giocatori del Foiano un premio partita pari a circa 3mila euro che avrebbero provveduto a dividersi fra loro. Lo Zacchei interessato alla proposta mi disse che ne avrebbe parlato col mister e con i suoi compagni di squadra e poi mi avrebbe dato la risposta. Uno o due giorni dopo mi chiamò confermandomi che l’allenatore e alcuni componenti della squadra di cui però non mi fece il nome avevano accettato la proposta. Poiché il Foiano invece perse la partita, la mia promessa venne a cadere”. Proposta avanzata, come detto anche in direzione di alcuni giocatori della Bucinese, in occasione della sfida contro la Lastrignana, altra diretta concorrente della società di Giusti, che dichiara;  Il mio interesse era quello di ottenere che i giocatori della Bucinese si impegnassero al massimo, vista la buona posizione di classifica (…) e visto che nell’ambiente era risaputo che dal mese di dicembre il presidente di quella squadra non pagava più i rimborsi spese”. Un interesse condiviso anche con il “patron” del Porta Romana, Fiorini, con il quale venne pattuito un accordo che prevedeva l’esborso di 1000 euro per uno.

Una bufera che non ha mancato di travolgere anche il mondo arbitrale. È indagato infatti per frode sportiva anche l’ex designatore Matteo Trefoloni. Sempre secondo “La Nazione”,  su di lui pesa l’accusa di aver indirizzato l’arbitraggio dell’arbitro Federico Masilunas, indagato anch’egli, in occasione dello spareggio salvezza, il 7 maggio scorso,  tra il Chiusi e la società di Giusti, la Sestese, che anche grazie ad un rigore e a tre espulsioni a favore, riuscì a mantenere la categoria.