“Military training” in Kurdistan contro l’Isil

Si è conclusa a fine agosto la prima fase del sesto ciclo di addestramento di un battaglione peshmerga, ad opera del Comando multinazionale Kurdish Training Coordination Center (KTCC), attualmente guidata dall’Italia, che coordina gli istruttori militari italiani, inglesi, tedeschi, olandesi, norvegesi, finlandesi e ungheresi.

Le attività si sono svolte nell’ambito dell’operazione “Prima Parthica”, nata a seguito della richiesta di soccorso presentata il 20 settembre 2014 dal rappresentante permanente dell’Iraq presso l’ONU al Presidente del Consiglio di Sicurezza. Scopo della missione, contrastare la minaccia dell’Islamic State of Iraq and the Levant sostenendo le forze di sicurezza dei partner regionali. I compiti del contingente italiano in loco riguardano, in prima battuta, il training delle Forze di Sicurezza curde e irachene, oltre ad attività di ricognizione e sorveglianza del territorio e sinergie con gli staff dei Comandi della Coalizione. Durante il ciclo addestrativo, i militari italiani hanno trasferito alle 300 unità del battaglione curdo le competenze necessarie a condurre attività tattiche in diversi ambienti operativi, ad attuare strategie d’attacco e difesa e a combattere in contesti particolari come i centri abitati.

Ma non solo. Il know how trasferito alle milizie locali comprende istruzioni individuali per il combattimento, la ricerca e la bonifica di IED (ordigni esplosivi improvvisati) e la costituzione di una task force che sappia di volta in volta gestire gli interventi d’emergenza. I curdi hanno imparato e perfezionato le tecniche dello spostamento in maniera completamente autonoma e dell’installazione di strutture adeguate per le telecomunicazioni a garanzia dei contatti istantanei nei luoghi più disparati. Particolare attenzione, infine, alla pianificazione delle operazioni di combattimento efficaci in tempi brevi e all’utilizzo di strumenti di precisione.

Quella di Erbil è una missione delicata, che l’Italia svolge in sinergia con gli altri Paesi della Coalizione per rinsaldare i rapporti di collaborazione con il Kurdistan, che in questo momento si batte per la difesa dei propri confini contro gli attacchi jihadisti. A partire dal gennaio scorso, sono circa 1500 i soldati delle forze di sicurezza locali che hanno beneficiato del supporto dei militari italiani. La fase di apprendimento si è conclusa con la verifica delle capacità operative tramite esercitazioni militari e con la cerimonia di consegna dei diplomi da parte delle autorità curde, che si sono espresse favorevolmente sulla formazione dei Peshmerga.

Viviana Passalacqua