Libro Bianco della Difesa, come cambiano le forze armate italiane

Lungamente atteso dal mondo politico e militare, il Libro Bianco della Difesa è stato pubblicato in versione definitiva il 21 aprile scorso. Il documento – valevole per i prossimi 15 anni – detta le linee programmatiche per il perseguimento della sicurezza nazionale e la ridefinizione del ruolo italiano su scacchiere internazionale. Una revisione del vecchio testo che si muove sostanzialmente su quattro direttive: l’analisi geo-politica dei contesti di riferimento, la riforma del personale, la riorganizzazione della governance e la pianificazione degli investimenti in tecnologia e formazione. Premesso che, rispetto al passato approccio, spetta ora alla politica l’onere di assumersi la responsabilità delle scelte di settore, mentre all’Amministrazione Difesa il compito esecutivo di attuarle.

Ne deriva la futura necessità di provvedimenti e leggi governative che diano concretezza ai cambiamenti in essere. Primo pilastro del Libro, la valutazione dello scenario geostrategico in cui impegnare o sfoltire la presenza della nostra Forza Armata. Due i contesti prioritari: quello mediterraneo, dove l’Italia è coinvolta in prima persona anche in termini di politica estera e leadership nelle coalizioni internazionali, e quello euro-atlantico, che vede minacciate le tradizionali certezze relative a riduzione degli armamenti e trattati di disarmo. Rispetto al personale, caratterizzato da un’età media elevata e da un forte squilibrio tra gradi e categorie, si propone il ricorso a risorse più giovani, meglio ripartite tra servizio permanente e tempo determinato, e più specializzate.

Corpi di quadri intermedi diversificati e vertici dirigenziali ridotti, con percorsi di carriera e livelli di retribuzione proporzionati non solo al grado e all’anzianità, ma anche allo svolgimento di incarichi specifici. Maggior impulso alla creazione di una Riserva Selezionata che in caso di emergenza potenzi le fila delle unità operative, e all’evoluzione del concetto di Servizio Civile Nazionale. Quanto alla governance, il superamento della tripartizione delle spese di bilancio lascia spazio a una futura legge pluriennale – su cui si pronuncerà il Parlamento – in riferimento a tre voci di costo: personale, missioni e cooperazioni, operatività dello strumento militare. Ultima modifica, la programmazione degli investimenti in formazione e sviluppo tecnologico, in sinergia con i poli della ricerca e dell’industria.

Viviana Passalacqua

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